In ricordo di Alessandra

Più informazioni su

    In ricordo di Alessandra

    Dedicato a Te, Alessandra … che il tuo ricordo rimanga vivo nei cuori di chi Ti ha amato e Ti amerà per sempre.

    Quando le parole non bastano a descrivere il dolore per la perdita di una persona a noi cara.

    Vediamo la morte come qualcosa lontana, come se a noi non dovesse mai capitare. Se immaginiamo che l’aereo sul quale stiamo volando si schianti, non ci vediamo mai privi di vita. Questa è la nostra immortalità. A vent’anni crediamo di essere degli dei, premiamo per un attimo l’acceleratore un po’ di più tanto pensiamo: “Che vuoi che succeda, ho il controllo”. Eppure, a volte, il controllo lo perdiamo. Così come a volte è la nostra speranza a perdersi, o i nostri sogni. Alessandra quella strada l’aveva smarrita. E nonostante il suo coraggio di voler andare avanti, di voler superare quel brutto momento, purtroppo ha prevalso la sua immensa tristezza. Alessandra era forte. Era una ragazza come tante. Piena di sogni da realizzare, con quel sorriso che la contraddistingueva. Ricorderò questo di lei, quel suo sorriso, nonostante le sue sofferenze. Aveva sempre una parola di conforto, con quella sua serietà che sfumava non appena mostrava il suo sorriso. Era così ordinata. In quell’armadio, di quella stanza di caserma che abbiamo condiviso, era precisa come nessuno. E come se lo era.  Ogni volta che guardavo il mio armadio e lo confrontavo con il suo le chiedevo puntualmente: “Ma come fai Ale”. E lei, sempre con quel suo meraviglioso sorriso: “Non ci vuole niente, lo metto in ordine ogni giorno, semplice”.  

    Poi le strade si sono divise, il lavoro, la famiglia, la distanza. Ognuno focalizzato nei propri problemi. Una telefonata, un messaggio per sentirsi vicine. Un like sulla pagina Facebook, una reazione come emotion, un cuore sulla bacheca e la distanza scompare. Ma molto spesso è proprio con i social che si esprime la propria sofferenza. E lei lo aveva detto. Qualche ora prima del tragico epilogo Alessandra ha scritto un post sulla sua pagina Facebook: Qualsiasi cosa dovesse succedere … In caso venissi a mancare, al mio funerale non voglio né mio marito e né mia suocera . Le persone amatele in vita !”

    Una tragica fine che forse si poteva evitare o forse no. Alessandra stava male da tanto tempo ormai. Già  ad ottobre scorso aveva tentato un gesto estremo. Con il figlio in braccio, la ragazza era uscita di casa, aveva preso l’auto e raggiunto Pietrelcina, in provincia di Benevento, la città di Padre Pio. Lì aveva manifestato tutta la sua solitudine per sé e per il figlio con degli atti significativi. I poliziotti della Questura di Benevento, allertati dalla famiglia, l’avevano rintracciata salvando lei e il piccolo. Ieri, dopo mesi, il tragico epilogo.  Prima il post su Facebook, poi, con la sua auto si era diretta a Roma. Si era accostata sul cavalcavia dell’autostrada Roma-l’Aquila compiendo l’ultimo gesto. E’ morta sul colpo. Secondo una prima ricostruzione, sarebbero stati gli automobilisti di passaggio a dare l’allarme. Avevano notato un’auto accesa, con le portiere della macchina ancora aperte. Si sarebbero avvicinati al cavalcavia e guardando di sotto, nel burrone, avrebbero visto la sagoma di una donna. Subito la chiamata al 118 ma al loro arrivo era troppo tardi. Sarà l’autopsia a chiarire la dinamica dell’incidente.

    ALESSANDRA CRISTOFANILLI

    ALESSANDRA CRISTOFANILLI

    Messaggi di cordoglio nel post che la bella Alessandra aveva scritto. Più di 2000 like, tra cuori e faccine che piangono. Perché si arriva a così tanto? Qual è il confine  che separa la realtà dal mondo che sogniamo? I problemi ci sovrastano, a volte il dolore e la sofferenza sembrano essere più grandi di noi e si arriva ad un punto di non ritorno. Nulla ci sembra più reale. Davanti a noi solo il buio. Se solo Alessandra avesse saputo quante persone le volevano bene. Che dopo una caduta c’è sempre una ripresa. Esistono le salite, ma non sono infinite. Arriva prima o poi una strada in discesa per ognuno di noi.

    Molti quotidiani hanno scritto di lei. Forse Alessandra aveva solo bisogno di qualcuno che l’ascoltasse di più, come desiderava lei o come meritava. Ora questo non è più possibile. Perché lei non c’è più. Il suo bambino non avrà più la sua mamma. Avrà forse solo qualche vago ricordo di una bella donna che lo teneva in braccio.

    La musica a volte aiuta, ci tiene in qualche modo prigionieri del nostro mondo. Ed io voglio dedicarTi le note e le parole di una canzone a Te, cara Alessandra: “Dedicato a tutti quelli che stanno aspettando. Dedicato a tutti quelli che rimangono dei sognatori, per questo sempre più da soli”. A te Alessandra, Angelo dalle bianche ali. Riposa in pace.

    Silvia Roberto

    Più informazioni su