La Falegnameria dell’Attore: “il processo artistico è sempre un work in progress”

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    Sotto la direzione artistica di Gigliola de Feo, di formazione romana, allieva e poi assistente a Roma di Giulio Scarpati, e di Andrea Fiorillo, di formazione napoletana, allievo dello storico Teatro Sancarluccio di Napoli, La Falegnameria dell’Attore vuole essere uno straordinario laboratorio permanente per le nuove reclute che verranno, un work in progress di sé stessi e delle proprie potenzialità artistiche, caratterizzato dall’esplorazione di tutti i possibili percorsi che fanno l’attore.

    Attraverso l’uso della macchina da presa e non solo, gli allievi de La Falegnameria dell’Attore, imparano a sviluppare e scegliere ognuno il proprio percorso di crescita artistica, confrontandosi con difficoltà ed ostacoli necessari a rafforzare le loro abilità creative, aumentando le loro potenzialità di osservatori e interpreti di quello che li circonda, riconoscendo e individuando gli strumenti migliori non per recitare la realtà, bensì per far sembrare reale quello che si recita.

    Come e quando è nato il progetto della Falegnameria dell’Attore?

    Ci conosciamo da un bel po’ di anni, ci siamo incontrati per la prima volta sul set di un film, il primo per entrambi, e da lì è nata una fraterna amicizia, anche se poi ognuno di noi ha proseguito sulla sua personale strada artistica. Ci siamo ritrovati dopo un po’ di tempo, da allora, e intanto eravamo cresciuti come attori e avevamo fatto esperienze di docenza altrove. Ci siamo detti: è ora di fare di nuovo qualcosa insieme! …così è nata la Falegnameria dell’Attore, qualcosa che ci rappresenta pienamente, che racconta di noi, della nostra voglia di condividere questa “furiosa” passione per la recitazione con gli altri.
    E’ stato un cambiamento positivo?

    Assolutamente si, un cambiamento anche in fieri, perché il processo artistico è sempre un work in progress.
    E’ necessario avere un prerequisito per partecipare alle attività della scuola?

    Bisogna amare ciò che si fa, appassionarsi all’idea di fare un percorso individuale e di gruppo, nel quale, ognuno contemporaneamente prende dagli altri e dona qualcosa di sè. Il talento è indubbiamente importante, ma senza lo studio, senza una tecnica attoriale efficace, alla lunga non è sufficiente.

    Qual è il significato del teatro, e come cambia nel tempo?

    Il teatro non è altro che la celebrazione della vita attraverso un rito, che si ripete da sempre, e che non morirà mai. C’è una crisi, anche forte nel nostro Paese, ma allo stesso tempo c’è chi crea, chi fa, chi racconta, attraverso le tavole del palcoscenico, la vita.
    Voi guidate una scuola, cosa insegnate agli aspiranti attori?

    Innanzitutto, ad ascoltare e ad ascoltarsi. Ad ogni studente viene “regalato” un immaginario zaino da mettere in spalla e da riempire di emozioni, sentimenti, colori, cose, pensieri: un modo per sfidarsi su tutti i terreni e su tutte le possibilità, senza censurarsi e mettendosi in gioco completamente, vincendo le proprie esitazioni e incertezze, come in un esaltante giro sulla ruota panoramica più alta del Luna Park. Da qui al passo successivo che consiste nell’arrivare a svuotarlo, quello zaino, lasciandovi dentro solo ciò che infine davvero serve, all’attore, per rappresentare se stesso e il mondo, per raccontare la Verità di una Storia senza enfasi o retorica inutili.

    I vostri progetti futuri?

    La Falegnameria dell’Attore non è solo scuola di recitazione, per il secondo anno consecutivo siamo anche produzione teatrale in partnership con Miramarefilm. Saremo in scena al Nuovo Teatro Sancarluccio dal 24 al 27 Novembre con un nuovo spettacolo scritto e interpretato da Gigliola de Feo con Pina Giarmanà, per la regia di Andrea Fiorillo. Racconteremo la vera storia di Penelope e Didone, con molti sorrisi e qualche lacrima, tutto quello che a scuola non vi hanno mai detto…

    Massimo Silvestri

     

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