Il carnevale: le maschere della tradizione romana

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    Il carnevale è una delle feste più tipiche dell’Italia: colorata, divertente e unica nel suo genere. E’una festa che entusiasma adulti e bambini concedendo un’infinita possibilità di trasformazioni, con maschere, parate e coriandoli anima ogni città.

    Il carnevale: le origini

    Il carnevale è tra le feste le cui origini sono di difficile individuazione, le tracce storiche infatti non forniscono testimonianze o elementi ben precisi. Non è nemmeno possibile fare luce sui diversi aspetti che ne caratterizzano i festeggiamenti, in quanto, nel corso dei secoli e in realtà geografiche diverse, il carnevale si è arricchito di sfumature sempre nuove.

    L’etimologia del termine “carnevale” risale al latino carnem levare, espressione con cui nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale, sino al “giovedì santo” prima della Pasqua. Le prime testimonianze documentate del carnevale risalgono ad epoca medievale e parlano di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento di cibi, bevande e piaceri. Per tutto il periodo si sovvertiva l’ordine sociale vigente e si scambiavano i ruoli soliti, nascondendo la vecchia identità dietro delle maschere.

    Il carnevale a Roma: le maschere tradizionali

    Quando si parla di maschere di carnevale si pensa quasi inevitabilmente a quelle veneziane, tuttavia bisogna ricordare che ogni città presenta maschere uniche e tradizionali, compresa Roma. Tutte queste maschere non saranno forse celebri come quelle di altre città, ma hanno nei secoli evidenziato in modo spassoso e farsesco i lati più caratteristici delle persone del popolo e della nobiltà romana con i loro difetti e la loro onestà.

    Cassandrino

    Il Carnevale - CASSANDRINO

    Il Carnevale – CASSANDRINO

    E’ rappresentato vestito con una giacca a coda di rondine, i pantaloni hanno un colore più chiaro e le scarpe sono con la fibbia; sulla testa una parrucca con cappello a tricorno e la voce nasale. Questa maschera si fa portavoce di tutte le lamentele avanzate dal popolo specialmente verso il Papa.

    Generale Mannaggia la Rocca

    Un venditore di stracci Luigi Guidi, inventò questa maschera nel 1897, la sua figura era un po’ simile a Capitan Spaventa, comandante di un esercito che in pratica non esisteva o si componeva unicamente di accattoni. Questo raccontava sempre le sue audaci imprese che in effetti non aveva mai compiuto e nel periodo di Carnevale era solito montare un asino o un cavallo molto vecchio tanto da suscitare ancora di più la comune ilarità. Ma quando il suo inventore Luigi Guidi morì, la maschera venne pian piano definitivamente dimenticata.

    Meo Patacca

    Tipica maschera romana che più di altre rappresenta, insieme a Rugantino, il carattere del popolo che anticamente abitava il quartiere di Trastevere, un carattere indolente, fiero e sfrontato portato facilmente alle risse. Il nome di questa maschera deriva da “Patacca”, ossia la misera paga che anticamente prendevano i soldati. Indossa calzoni stretti sopra il ginocchio, la giacca è di velluto, una sciarpa di colore vistoso e una retina sulla testa; ha sempre con sé un coltello che usa quando, a suo giudizio, deve farsi giustizia subito e da solo.

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