L’UE dice stop all’inquinamento

Più informazioni su

    “L’inquinamento atmosferico sta danneggiando la salute umana e gli ecosistemi. Larghe fasce della popolazione non vivono in un ambiente sano, in base alle norme attuali. Per imboccare un cammino sostenibile, l’Europa dovrà essere ambiziosa e andare oltre la legislazione attuale”.

    Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA/EEA

    La Commissione Europea ha dato il via alla seconda fase della procedura d’infrazione a causa della qualità dell’aria, sono sotto accusa molte città europee come Roma, Milano, Torino, ma anche Londra, Berlino, Parigi: questi Paesi con le città inquinate si sono resi responsabili di avere violato la direttiva dell’UE  del 2008 e si chiede a questi paesi di come potersi mettere in regola entro due mesi. La Commissione Europea:”esorta ad agire per garantire una buona qualità dell’aria e salvaguardare la salute dei cittadini”- continua la nota “è necessario compiere maggiori sforzi a livello nazionale, regionale e locale per adempiere agli obblighi della normativa Ue e tutelare la salute pubblica”.

    Pena il deferimento alla Corte di Giustizia. Sotto accusa è l’NO2, biossido d’azoto, che è dovuto in gran parte al traffico automobilistico. Gli Stati non adempienti potrebbero incorrere in sanzioni salate fino a 180 milioni di euro, ma se la Corte di giustizia dovesse contare l’inadempienza dal 2008, contando tutti i giorni d’inadempienza a partire da tale anno la somma arriverebbe per l’Italia a un miliardo di euro. La legislazione dell’Unione europea sulla qualità dell’aria risale oramai al  2008, tale legislazione stabilisce limiti degli inquinanti nell’aria, tra cui l’NO2. Nel caso del superamento di tali limiti gli Stati membri devono stabilire misure ad hoc nel più breve tempo possibile.  L’NO2 sono generate in maggioranza dai motori diesel che ne sono responsabili, secondo alcune stime, per un immissione dell’ 80%. Tanto che alcune persone già da tempo si domandano se vietare, addirittura, i motori diesel, in special modo dopo gli scandali della VolksWagen.

    La Commissione europea ricorda che nei paesi dell’UE 400mila persone muoiono ogni anno prematuramente a causa dell’inquinamento dell’aria.

    Nel 2013 il persistere di elevati livelli di NO2 ha causato quasi 70. 000 morti premature in Europa: pressoché tre volte il numero dei decessi causati da incidenti stradali nello stesso anno. La legislazione dell’Ue sulla qualità dell’aria ambiente (direttiva 2008/50/CE) stabilisce valori limite per gli inquinanti atmosferici, tra cui l’NO2; in caso avvengano superamenti, gli Stati membri sono tenuti ad adottare e attuare piani per la qualità dell’aria che stabiliscono misure adeguate a rimediarvi nel più breve tempo possibile.

    Per questo l’obiettivo a lungo termine dell’UE è di raggiungere livelli di qualità dell’aria che non comportino conseguenze o rischi inaccettabili per la salute umana e l’ambiente. L’UE opera su più livelli per ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico: attraverso la legislazione, la cooperazione con i settori responsabili dell’inquinamento atmosferico nonché con le autorità internazionali, nazionali e regionali e le organizzazioni non governative e attraverso la ricerca. Le politiche dell’UE mirano a ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico riducendo le emissioni e fissando limiti e valori obiettivo per la qualità dell’aria. Alla fine del 2013 la Commissione europea ha adottato la proposta di un pacchetto “Aria pulita”, che comprende nuove misure per ridurre l’inquinamento atmosferico.

    Da sempre l’UE ha prestato attenzione alla questione dell’inquinamento pertanto ha fondato nel 1990 l’“Agenzia Europea per l’Ambiente” (AEA/EEA), ma ha anche sentito così necessario il problema dell’inquinamento da istituzionalizzarlo nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea dagli Articoli che vanno da 191 a 193 (TFUE).

    Quindi si sa che la Commissione vigila attentamente su questa tematica e scrive nel sito della AEA/EEA: “L’inquinamento atmosferico nuoce all’ambiente e alla salute umana. In Europa, le emissioni di molti inquinanti atmosferici sono diminuite in modo sostanziale negli ultimi decenni, determinando una migliore qualità dell’aria nella regione. Le concentrazioni di inquinanti sono tuttavia ancora troppo elevate e i problemi legati alla qualità dell’aria persistono. Una parte significativa della popolazione europea vive in zone, in particolar modo nelle città, in cui si superano i limiti fissati dalle norme in materia di qualità dell’aria”.

    Nei 28 Stati membri dell’UE nel 2012, a causa dell’inquinamento atmosferico, purtroppo sono morte prematuramente 491 mila persone e l’Italia con i suoi 84.400 decessi è stata la prima per quanto riguarda questo triste primato. I dati li ha forniti  l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) nel suo rapporto annuale che segnala come “la maggior parte degli abitanti delle città continua ad essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici che l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) non ritiene sicuri”.  (Dati da:http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=33953); (http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato406705.pdf)

    Secondo l’opinione dell’OMS l’inquinamento dell’aria è dato dal rilascio di particelle e gas nocivi nell’atmosfera; queste emissioni possono essere di carattere naturale oppure antropico e possono spesso avere effetti nocivi sulla salute umana. Le emissioni di carattere antropico hanno spesso origine dalla combustione di combustibili fossili come carbone, petrolio, ecc. la maggior parte degli inquinanti comprendono monossido di carbonio e biossido d’azoto, bassi livelli d’ozono, particolato, biossido solforoso, idrocarburi e piombo.

    L’inquinamento atmosferico, secondo l’OMS, è uno dei maggiori problemi ambientali che pregiudicano la salute di ogni individuo. L’OMS cerca di limitare i rischi da esposizione da inquinamento, desiderando di convincere i Paesi del pianeta a mutare le condotte e le situazioni scorrette che possano favorire l’inquinamento. Da anni l’OMS è attiva nel fornire alle popolazioni informazioni mediante apposite guide  come la “WHO Air Quality Guidelines”, dove vi sono le norme comportamentali e le spiegazioni sui rischi che si corrono.  (scaricabili da:  http://www.who.int/en/)

    Purtroppo il fenomeno dell’inquinamento non è un fenomeno del tutto nuovo, già Seneca scriveva, nel “Naturales Quaestiones”, riguardo all’aria pesante di Roma che era causata dai caminetti fumanti delle “insules” e al malessere che causava. Bisogna attendere l’inglese John Evelyn con il libro: “the Innconvenience of the Air and Smoke of London Dissipated” del 1661, dove si descrivono, in modo dettagliato, i problemi respiratori e le loro connessioni con la combustione da carbone. Per la prima volta l’inquinamento viene descritto come un problema urbano.

    Da questo si evince che le città hanno sempre avuto un’aria diversa dalle campagne e sono state caratterizzate dalla loro geografia urbana che ne connotava la loro peculiarità quali strade e palazzi ai bordi di esse, dove spesso, quando c’è bassa pressione, i fumi dei camini si vanno ad incanalare ed i gas di scarico delle automobili faticano  a disperdersi nell’aria.

    Oggi, nonostante le leggi ambientali, con l’aumento della popolazione urbana e con i moderni materiali e combustibili nati dalla moderna tecnologia, il problema sembra essersi acuito ulteriormente e gli abitanti delle città vivono chiusi in una campana di sostanze inquinanti.

    Emiliano Salvatore

    Più informazioni su