Vertice di Bratislava. Renzi boicotta la conferenza stampa

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    Lo scorso 16 settembre si è tenuto a Bratislava il primo summit post Brexit. I capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri dell’Unione Europea si sono incontrati per riflettere sulla situazione politica dell’Unione Europea partendo dall’uscita della Grande Bretagna dall’Unione. Gli argomenti posti sul tavolo di discussione sono stati la delicata questione del Patto di Stabilità, senza tralasciare la flessibilità, la sicurezza, la difesa comune entro e fuori i confini, l’occupazione e le migrazioni.

    Il presidente Francois Hollande, appena giunto davanti il castello di Bratislava dichiara: “L’Europa è davanti alla sfida di vivere a 27. La posta in gioco è quella di fare l’agenda di Bratislava. Con la cancelliera Angela Merkel, con Matteo Renzi e altri leader siamo d’accordo. Vogliamo avere un’agenda con tre priorità che permettano di avere fiducia nel progetto europeo: sicurezza, preparazione dell’avvenire, che significa poter dare lavoro, e dare speranza per il futuro. Questa dovrà essere la nostra roadmap”.

    Peccato che durante l’incontro questo essere d’accordo si è trasformato in un reale e pungente disaccordo. Il premier italiano Matteo Renzi non è rimasto né soddisfatto nè in silenzio tanto da non partecipare alla conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca e il presidente francese. “Non sono soddisfatto delle conclusioni su crescita e immigrazione”, ha dichiarato il premier. “L’Italia non è innamorata di un formato o di un altro. Se Francia e Germania sono soddisfatti delle conclusioni, buon per loro. Io non posso fare una conferenza stampa con il cancelliere tedesco e il presidente francese. Non devo fare una recita a copione per far vedere che siamo tutti uniti”. Sul tema migranti Renzi, appena uscito dal castello di Bratislava, è molto chiaro: “Il vertice non è stato tempo perso, ma definire il documento sui migranti di oggi un passo avanti richiede fantasia degna dei funamboli da vocabolario. Si sono ridette le solite cose e l’unica cosa che fa la guardia costiera europea è portare migranti in Sicilia, questo non può continuare”.

    Quindi, prosegue “o l’Ue fa accordi con Paesi africani o li facciamo da soli” . “Noi stiamo facendo la nostra parte e siamo pronti a farla anche da soli, dal momento che l’Italia ha fatto quanto doveva fare, l’Europa no”.

    Ma il disaccordo tra i leader di Germania, Francia ed Italia, ha riguardato anche il tema della crescita e della flessibilità: “Noi abbiamo delle soluzioni un po’ diverse. Abbiamo girato la clessidra”. Poi il premier fa riferimento al 60esimo anniversario della nascita della CEE e dichiara: “L’appuntamento è Roma”.

    Angela Merkel, dal canto suo, ha evidenziato la situazione critica dell’Unione asserendo che: “Non si tratta ora di aspettarsi semplicemente da un vertice la soluzione dei problemi dell’Europa. Si tratta di dimostrare con i fatti che possiamo diventare migliori nel campo della sicurezza, interna ed esterna, nella collaborazione alla lotta al terrorismo, nel campo della difesa, in quello della crescita e dei posti di lavoro”.

    Conclusioni negative dunque per l’Italia e per il premier Renzi. Mercoledì a Berlino ci sarà un nuovo incontro a tre. Presente la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande. Il terzo partecipante, questa volta, non sarà però Renzi bensì il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. “Se pensano di intimorirmi si sbagliano” afferma il premier italiano. Non si conoscono con preciso le tematiche su cui si discuterà mercoledì prossimo. Quel che è certo, però, è che le decisioni che verranno prese, senza la presenza dell’Italia, e quindi con la eventuale possibilità di controbbattere, ricadranno in primis sull’Italia.

    Staremo a vedere.

    Silvia Roberto

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