Casa occupata a Tor Sapienza. La storia di Veronica, mamma di un bambino invalido

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    Sfrattata da un residence di accoglienza temporanea del Comune di Roma, Veronica, 37 anni,  disoccupata e con l’affido esclusivo del figlio di 9 anni, invalido totale dalla nascita, è costretta ad occupare.

    Veronica abitava con i genitori, all’interno dello stesso nucleo famigliare, a Garbatella (via Prospero Alpino). Questi  Monopoli di Stato vengono venduti e arriva lo sfratto. Il comune gli assegna un appartamento in un residence a Tor Tre Teste ma questo impianto di accoglienza viene messo in discussione, a partire dai tetti di reddito massimi dei beneficiari. Il padre di Veronica ha un reddito di 25mila euro che supera quello massimo previsto per aver diritto all’abitazione, 18mila.

    Adesso padre e madre hanno trovato un appartamento in affitto, trenta metri quadri, in viale della Serenissima e da una settimana Veronica si trova in una casa popolare a Tor Sapienza (viale Giorgio Morandi). Aveva sentito che si stava organizzando un blitz per occupare alcuni stabili rimasti sfitti ma non si è presentato nessuno così, da sola con e un figlio sulla sedia a rotelle, vede la porta socchiusa di un appartamento, entra e ne prende possesso.

    “Sono stata costretta a occupare, ho fatto quello che non si deve fare, lo so, ma non avevo alternative”, così spiega la sua odissea che da Garbatella, passando per Tor Tre Teste l’ha portata ad un gesto così violento, costretta dalla necessità di dare un tetto sulla testa al figlio.

    Non vivono certo nel lusso ma da lì Veronica e Michael, il figlio, non vogliono andare via.

    “Non abbiamo la luce nè il gas, siamo disperati, ma non vogliamo andare via. Chiediamo solo che ci vengano attaccati i servizi. So che non è legale, ma qui siamo ancora vicino ai miei genitori, alla scuola di mio figlio, agli assistenti sociali.”

    I genitori l’aiutano ma con una pensione di invalidità di 500 euro e l’impossibilità di trovare un lavoro, per l’impegno costante che richiede la cura del figlio, questa mamma non può pagare l’affitto per un appartamento ed è stata costretta a correre ai ripari per non finire in auto e rischiare di vedersi portar via il figlio dagli assistenti sociali.

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