Mafia Capitale: politici negano coinvolgimento

Più informazioni su

    Buzzi Salvatore

    Buzzi Salvatore

    Negazione a 360 gradi di tutti gli addebiti da parte dei politici del Campidoglio arrestati all’inizio di giugno in quella che è stata la seconda tranche di misure disposte dalla magistratura romana nel quadro degli accertamenti su Mafia Capitale.

    Dai verbali degli interrogatori di garanzia dell’ex presidente del consiglio Comunale Mirko Coratti (Pd) e degli ex consiglieri Giordano Tredicine (Fi) e Massimo Caprari (Centro Democratico) emerge che i rapporti con Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative che li ha chiamati in causa in varie conversazioni intercettate dagli inquirenti, hanno solo carattere istituzionale.

    “Non ho mai preso soldi da Buzzi” dichiara Coratti il 5 giugno al gip Flavia Costantini ed ai pm Paolo Ielo e Luca Tescaroli. Quanto alla confidenza “Ci siamo comprati Coratti” fatta da Buzzi a Franco Figurelli, uno dei segretari dell’ex presidente dell’Assemblea del Campidoglio, quest’ultimo risponde: “Le cose che dice Buzzi per me sono tutte millanterie e sono cose non vere”.

    Dello stesso tenore la versione di Tredine: “Mai preso soldi da Buzzi, con lui solo rapporti istituzionali. Le sue accuse? millanterie”. “Tra il 2008 ed il 2013 – è scritto nel verbale di interrogatorio – come presidente della commissione politiche sociali (giunta Alemanno ndr) ho avuto esclusivamente dei rapporti istituzionali con Buzzi. Faccio presente che Buzzi, spesso e volentieri, nella sua veste chiaramente di presidente di una cooperativa e responsabili di un sindacato che è quello della Lega Coop, era sotto il Dipartimento Politiche sociali”.

    Analoga la posizione di Caprari: “Io non ho mai chiesto soldi a Salvatore Buzzi né percentuali sui lavori – ha aggiunto – lui per me rappresentava la Lega delle Cooperative. Non mi conosceva personalmente e gli ho rotto le scatole affinché si attivasse per assumere una persona, Enzo Artistico, che era in grossa difficoltà e che mi trovavo tutte le volte sotto casa perchè si voleva ammazzare per aver rotto con la moglie dopo 20 anni”.

    Se domani ci saranno le decisioni del governo sul “caso Roma”, a novembre comincerà il maxiprocesso a 59 imputati, e tra loro Coratti, Tredicine e Caprari, coinvolti in Mafia Capitale. Alla sbarra andranno i presunti capi del clan: l’ex terrorista nero, Massimo Carminati e il ras delle cooperative romane, Salvatore Buzzi.

    Altri politici sul banco degli imputati saranno Luca Gramazio, ex capogruppo di Fi nel Consiglio Regionale del Lazio, l’ex presidente del Municipio X (Ostia) Andrea Tassone, Guido Magrini, nella qualità di direttore del Dipartimento delle Politiche Sociali della Regione Lazio, l’ex assessore comunale Daniele Ozzimo. Il caso Mafia Capitale farò ancora parlare di se. (ANSA)

    Più informazioni su