Biblioteca Angelica, l’opera del conte Arvedi tra pesciolini e pashmine.

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    Biblioteca angelica

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    Dal 2 al 12 settembre, la Galleria della Biblioteca Angelica (Piazza di Sant’Agostino) ospita l’opera del conte veronese Arvedo Arvedi.

    La mostra monografica, intitolata Imago mundi, è un omaggio a Capri e al mare. La tecnica utilizzata dall’artista è la ChromoLab Capri che prevede l’inserimento di ritagli di stoffe che, tenuto conto del disegno stesso del tessuto, vengono fatti interagire con la pittura alla quale si addossano.

    Saranno esposte anche le pashmine, realizzate in collaborazione con Michele Esposito, firmate e numerate, che nel 2017 andranno a formare una collezione esclusiva ispirata ad alcuni quadri riprodotti con tessuti di seta e cachemire.

    Arvedi nasce nel 1964 e vive nella villa seicentesca, la più grande villa veneta della provincia veronese, di proprietà della famiglia, Villa Arvedi. L’artista cresce respirando l’arte rinascimentale per poi scoprire quella contemporanea. Dieci anni fa si trasferisce a Roma dove ha l’occasione di collaborare con Massimo Catalani al progetto ambientalista “La Casa dei Pesci”, nato per denunciare e contrastare la pesca per mezzo delle reti a strascico, pratica illegale che distrugge il fondale marino. Attraverso questo progetto entrano nelle sue opere i “pesciolini” metafora dell’uomo.
    Le tecniche privilegiate sono l’Action Painting, il dripping e l’uso delle polveri per arricchire i colori.

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