Deadpool – La recensione

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    Il genere supereroistico sbarca nella commedia sfrenata e a tratti demenziale con il personaggio ideale, Deadpool è pronto a mandarvi aff******!

    Wade Wilson è un ex soldato delle forze speciali, congedato con disonore, che si guadagna da vivere come mercenario mascherando con un atteggiamento sfacciato e scorretto una sua indole positiva, ma mi raccomando non chiamatelo eroe! Proprio quando le cose sembravano andare per il meglio però una malattia fa crollare la vita perfetta di Wade e lo costringe a una decisione difficile: puntare sull’impossibile per tentare di garantirsi un futuro; ma ovviamente le cose non andranno come previsto dando vita al Mercenario Chiacchierone mattatore del film.

    Deadpool è un film atipico perché ruota tutto intorno a un protagonista non convenzionale, sregolato, scorretto e in grado di “rompere la quarta parete”, instaurando sin da subito un rapporto con gli spettatori e creando così situazioni esilaranti impossibili in qualunque altro tipo di film, caratteristica che condiziona la pellicola in ogni suo aspetto, dai geniali titoli di testa agli altrettanto irresistibili titoli di coda, condizionando regia e sceneggiatura, ma anche coinvolgendo gli attori, i loro trascorsi o l’attualità; un linguaggio tanto nuovo quanto semplice, un punto di forza non indifferente.

    Ryan Reynolds non aveva avuto un trascorso facile nel mondo dei cinecomics, due erano state le sue comparse in questo genere (una proprio nei panni di un assurdo Deadpool!) e nessuna delle due aveva avuto successo, ma con questo progetto sapeva di avere la sua occasione, tanto da parteciparvi anche come produttore, ed è decisamente riuscito a fare bingo, regalandoci una trasposizione cinematografica perfetta del folle personaggio Marvel e garantendosi un posto nel cuore di tutti gli appassionati di cinefumetti.

    Buono ma inevitabilmente più debole il cast di supporto che regala personaggi divertenti e funzionali ma nulla di più, un peccato ma anche una scelta quasi obbligata per un film di origini sul personaggio più egocentrico della storia dei fumetti!

    Tim Miller al suo debutto alla regia confeziona un gioiellino, regalando al film l’anima del suo protagonista e rendendo così perfetta anche una trama “normale”, lineare, facendo semplicemente quello che ogni cinecomics dovrebbe fare, restituire una fedele rappresentazione dell’eroe cartaceo.

     

    Voto: 8

    Luca Silvestri

    Anno: 2016

    Durata: 108 minuti

    Regia: Tim Miller

    Sceneggiatura: Rhett Reese, Paul Wernick

     

     

     

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