Paola Rota in prima assoluta con “Lingua Madre Mameloschn” il 13 settembre

Più informazioni su

    Lingua Madre Memoloschn Paola Rota Short Theatre11

    Lingua Madre Memoloschn Paola Rota Short Theatre 11

    Martedì 13 settembre (ore 19), negli spazi de La Pelanda, Short Theatre presenta la prima assoluta dello spettacolo diretto da Paola Rota, Lingua madre Mameloschn, testo dell’autrice tedesca Sasha Marianna Salzmann, una produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe.

    Tre donne, tre generazioni: una madre, una figlia, una nonna si confrontano, si parlano, si svelano segreti, dominate da quel non detto, o detto altrove, che segna e decide un rapporto madre-figlia. La dimensione è insieme quotidiana e virtuale, quella in cui avviene questa rappresentazione di una famiglia tutta femminile, come qualcosa che ci si porta dietro, come una tartaruga col suo carapace, che ci segue ovunque, quasi ci perseguita e da cui non si sfugge, nemmeno a migliaia di chilometri di distanza. Un dialogo intimo e politico, una ricerca della verità, delle origini, dell’identità.

    Tre donne. Un’anziana madre, sua figlia e sua nipote. Sono Lin, Clara e Rahel. Una famiglia ebrea trapiantata in Germania, le cui radici affondano in un passato ormai lontano di socialismo, di guerra e di lotta politica combattuta all’ombra del Muro di Berlino. E l’ebraismo, con i suoi dogmi, è quasi un ingombro da cui tutte e tre tentano di liberarsi invano. Come dal senso di inadeguatezza dovuto a chi si sente comunque un eterno straniero, fuori posto e mai a casa. Silente e insidioso come uno spettro, il passato continua a presentare i suoi conti da pagare, a frenare le scelte di vita e i modi di agire quotidiani.

    Tre generazioni a confronto, con i loro carichi di rancori personali e collettivi fomentati dalla Storia che è andata avanti inghiottendo normalità, affetti, carezze. Divorando la quiete familiare e accrescendo rancori covati tra le macerie di orrori ancora inspiegabili. Il rancore latente esplode quando la giovane Rahel decide di partire per gli Stati Uniti, abbandonando la madre e la nonna, lasciandole sole a una convivenza di ripicche e sgarbi reciproci chiuse in un nido infernale a insultarsi, cercando ogni pretesto per ferirsi a vicenda. Clara accusa Lin di averla trascurata, di essere stata una madre assente, di aver privilegiato il partito, la propaganda e la gloria personale all’affetto per lei e alla famiglia. Lin sfrutta la sua alleanza affettiva con la nipote per rimproverare Clara delle sue scelte di vita borghesi, poco yiddish e della sua scarsa apertura mentale. Fino a quando Rahel non parte per New York, alla ricerca di una nuova solitudine e del silenzio. Lontano, forse, dalle scorie dell’Olocausto, dalle discriminazioni per la sua omosessualità e dalla paura. In questa selva di disagi sussurrati, a uscirne in frantumi è il rapporto tra madre e figlia, in entrambi i casi (Lin e Clara, Clara e Rahel) fotografato con rara crudezza e totale negatività dalla penna della Salzmann. Sullo sfondo, mai presente ma solo evocato, c’è Davie, il fratello di Rahel, anche lui in viaggio da anni in un deserto imprecisato pur di fuggire dalla prigionia emotiva di un trascorso troppo opprimente.

    Sasha Marianna Salzmann decostruisce il concetto di famiglia e inscena il dramma di un bisogno di indipendenza e di libertà dai vincoli del passato (e dal conformismo sociale), che tuttavia non troverà appagamento. Lin, Clara e Rahel sono vittime della Storia, condannate a un’esistenza di paura e solitudine. Pedine fuori posto e sofferenti nelle mani di un gioco che è troppo più grande di loro per potergli sfuggire una volta per tutte.

    Sasha Marianna Salzmann è nata nel 1985 a Volgograd nell’Unione Sovietica. La scrittrice, curatrice e drammaturga tedesca vive fra Berlino e Istanbul. Attualmente è autrice residente del teatro Maxim Gorki di Berlino, ben noto per le sue messe in scena dedicate alla post-migrazione. E’ cofondatrice del magazine socio-culturale freitext. La sua pièce teatrale Muttermale Fenster blau ha vinto nel 2012 il Kleist Förderpreis. Nel 2013 il premio del pubblico delle Giornate Teatrali di Mülheim [Mülheimer Theatertage] è stato assegnato all’opera teatrale Muttersprache Mameloschnche affronta tre generazioni di tedeschi ebrei.

    Sasha Marianna Salzmann è famosa per i suoi ritratti umoristici dedicati a tematiche politiche.

    Paola Rota è attrice di teatro e cinema, curatrice di casting per Martone, Roan Johnson, Argento, Cappuccio. Come regista teatrale si dedica soprattutto a testi di autori contemporanei, tra cui Steven Berkoff, Roland Schimmelpfennig, Martin Crimp e Clarice Lispector.

     

    Short Theatre 11

    KEEP THE VILLAGE ALIVE

    Martedì 13 settembre |  19.00 LA PELANDA

    Paola Rota

    Lingua Madre Mameloschn

    di Sasha Marianna Salzmann
    traduzione di Alessandra Griffoni
    regia di Paola Rota
    con Elena Callegari, Francesca Cutolo, Maria Roveran
    costumi Ursula Patzak – scene Sandra Müller – luci Camilla Piccioni
    Produzione PAV nell’ambito di Fabulamundi. Playwriting Europe

    con il supporto del Goethe Institut a Roma

    Più informazioni su