Ainis: la riforma Boschi inventa le Regioni-Stato

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Per Michele Ainis, che ne scrive oggi su Repubblica, la riforma Boschi, quella su cui si voterà al referendum del 4 dicembre, trasformerà le cinque regioni a statuto speciale in una sorta di Regioni-Stato. “C’è – scrive Ainis – una norma, nascosta fra le disposizioni transitorie della riforma Boschi, che è più potente d`un cannone. Perché inventa la suprema fonte del diritto, superiore alla Costituzione stessa”.

Maria Elena Boschi

Maria Elena Boschi

Il testo completo dell’editoriale di Ainis si può leggere su Repubblica, nell’edizione cartacea o in quella digitale. Qui ne riportiamo appena un brano, da cui si capisce tuttavia la portata della norma inserita nella riforma Boschi, una norma che finora era sfuggita a molti osservatori.

(…) Il 9 ottobre 2015, ricorda Ainis, “il Senato approva l`emendamento 39.700, primo firmatario Karl Zeller, ovvero il presidente del Gruppo per le autonomie. Da qui il comma 13 dell`articolo 39, da qui la regola che vieta per tutti i secoli a venire di sforbiciare le competenze delle Regioni speciali, a meno che non siano loro stesse a decretarlo. Cambia infatti il procedimento di formazione degli statuti, dove per l`appunto s`elencano tali competenze: nel caso delle cinque Regioni ad autonomia differenziata, servirà una legge costituzionale adottata dallo Stato «sulla base di intese con le medesime Regioni»”.

E così, con la riforma Boschi per modificare, riformare i rapporti tra lo Stato e le regioni a statuto speciale, non basterà più – come per le intese con i culti acattolici (articolo 8 della costituzione) e come per le intese tra lo Stato e le regioni non speciali (articolo 116) – non basterà più una legge costituzionale, ma occorrerà una riforma costituzionale subordinata a un’intesa con le regioni a statuto speciale. Insomma, bisognerà chiedere al tacchino di approvare il menu del pranzo di Natale.

Ard

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