Campidoglio, riapre al pubblico la sala degli “Orazi e Curiazi”

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    Oggi, 20 febbraio 2017, riapre finalmente al pubblico, presso i Musei Capitolini in Campidoglio,  la sala degli “Orazi e Curiazi” , che è collocata al piano nobile del Palazzo dei Conservatori dove “ l’appartamento”costituisce il complesso delle sale di rappresentanza dell’antica magistratura civica. La sala è stata oggetto di un importante e delicato lavoro di restauro che ha interessato il soffitto a cassettoni del 1884 che era stato purtroppo vittima d’infiltrazioni d’acqua causate dalla pioggia.

    Fiore all’occhiello di questa sala sono gli affreschi fatti dal Giuseppe Cesari detto il Cavalier d’Arpino, famoso soprattutto per i mosaici che coprono la volta della grande cupola di San Pietro.  La sala degli “Orazi e Curiazi”  è famosa nella storia moderna perché all’interno d’essa è nata l’Unione europea. Qui si sono tenuti i trattati di Roma il 25 marzo 1957 che istituivano la CEE , comunità economica europea, e la CEEA, Comunità europea dell’energia atomica.

    I lavori di restauro hanno interessato anche la parte superiore degli affreschi, anch’essi danneggiati dalle infiltrazioni d’acque.

    Questi lavori di restauro sono stati possibili grazie al mecenatismo di Mr. Alisher Usmanov che ha contribuito con la somma di 300.000 euro, grazie ai quali si è potuto salvaguardare la più importante sala dei Musei Capitolini.

    La sovraintendenza Capitolina nel dicembre del 2014 ha individuato in questo restauro un obiettivo prioritario e ha accolto la proposta di donazione di Mr. Alisher Usmanov.

    Grazie a tale donazione è stato possibile effettuare interventi conservativi delle zone vistosamente danneggiate dell’intero fregio, per poi procedere alla rimozione delle polveri dall’intera sala.

    Oggi risplende, come nuovo, sembra  appena finito dagli ebanisti, il soffitto a cassettoni  ligneo, che invece all’inizio dei lavori mostrava lesioni e cedimenti di strutture decorative dovuti ad infiltrazioni d’acque meteoriche, invece nella parte interna del cassettone si erano allentati alcuni tiranti e attacco di insetti xilofagi.

    SALA ORAZI E CURIAZI

    SALA ORAZI E CURIAZI

    I lavori di restauro sono stati eseguiti in modalità open consentendo ai visitatori di entrare a visitare il percorso dei Musei Capitolini in alcuni casi è stato perfino possibile salire sulle impalcature e vedere i progressi dei lavori di restauro.

    La sindaca Virginia Raggi apre con il discorso inaugurale della sala degli “Orazi e Curiazi”:  “Sto ammirando anche io per la prima volta di nuovo questa sala  dopo che si è conclusa veramente una attività importante ed imponente di lavori di ristrutturazione che l’ha restituita in tutta la sua bellezza che possiamo da oggi ricominciare ad ammirare.[…] La soddisfazione è ancora più grande perché questi lavori sono riusciti terminare in tempo per il sessantesimo anniversario dei trattati di Roma”.

    La sindaca ringrazia Mr. Alisher Usmanov per la sua donazione e fa notare come grazie al mecenatismo Roma sta risorgendo poiché, evidenzia, “la situazione delle casse dell’ amministrazione capitolina non è rosea”. Essa prosegue: “Il mecenatismo di colui che dona incondizionatamente ci permette di vedere una Roma migliore e ricominciare ad usufruire di spazi artistici”.

    Caludio Parisi Presicce, il sovraintendente capitolino ai Beni Culturali, indica l’importanza dei lavori di restauro  e mostra le migliorie che sono state apportate.

    Parallelamente al lavoro sui cassettoni si è effettuato un lavoro di ripulitura degli affreschi. Le scoperte che sono state fatte sono state molto importanti perché è stato possibile anche studiare gli affreschi fatti dal Cavalier d’Arpino e rinvenire anche disegni preparatori, è stata scoperta anche una serie di disegni preparatori che non erano visibili prima.

    Si è potuto vedere come si studiavano le posizioni dei cavalli e i vari disegni didascalici grazie all’utilizzo dell’ultravioletto e dei raggi infrarossi. Il lavoro ha permesso di capire meglio il lavoro del Cavalier d’Arpino, il lavoro di restauro serve anche a conoscere e di approfondire gli studi artistici, quindi con il lavoro di restauro si fa anche storia dell’arte.

    Il vicesindaco, Luca Bergamo,  si ricollega all’importanza storica di questa sala che ha visto la nascita dell’Europa che in questo periodo non vive momenti felici. “Questa è una sala che aveva un grande significato politico, dove il 25 marzo di sessant’anni fa era stato accolto il tavolo su cui furono firmati i trattati costitutivi della Comunità Europea.  L’Europa oggi è in un momento di grandissima difficoltà che ci segnala il rischio di perdere il senso che quei trattati avevano in sè. È stato il primo esperimento nella storia umana di sovranità democratica, un tentativo dopo secoli di guerre sanguinose di costruire una casa comune tra popoli e culture che a lungo si sono massacrati” ha dichiarato.

    “Tra qualche settimana si ritroveranno qui i capi di governo dell’Unione Europea, il nostro auspicio è che sedendosi in questa sala abbiano il senso è la responsabilità di capire quanto i loro comportamenti siano fondamentali per assicurare al nostro continente prosperità e pace” ha concluso.

    Emiliano Salvatore

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