Imbrattata la lapide del partigiano Ugo Forno

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    “Ancora un oltraggio alla memoria di Roma democratica e antifascista. Vigliaccamente qualcuno ha imbrattato con una svastica, simbolo dell’orrore nazista e fascista, la lapide del partigiano Ugo Forno, un ragazzo, quasi un bambino, che si e’ ribellato all’oppressione del nemico nazista ed e’ stato ucciso a 12 anni. Così in una nota il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Ugo Forno era stato insignito di Medaglia d’oro al merito civile, onorificenza consegnata al fratello dal presidente Giorgio Napolitano, il 23 aprile del 2013. Dalle gesta di un bambino eroe e da tanti coraggiosi come lui ha preso avvio la rinascita democratica della nostra città’. La svastica comparsa proprio il giorno prima della ricorrenza delle Fosse Ardeatine, e’ stata immediatamente rimossa”.

    “La svastica comparsa sulla lapide in memoria di Ugo Forno rappresenta un fatto grave, perché colpisce il ricordo di uno dei simboli di quella riscossa civile che attraversò la nostra città nel corso dell’occupazione nazifascista, e che coinvolse molti giovani e giovanissimi – così in una nota Paolo Masini, assessore alla Scuola con delega alla Memoria di Roma Capitale – Sono molti i progetti dedicati alla formazione e al ricordo attivi nelle nostre scuole per sensibilizzare le giovani generazioni sulla cultura della Memoria: siamo convinti che l’unico argine nei confronti dell’odio e del negazionismo sia la ‘pratica’ quotidiana, nei luoghi dei nostri giovani, del valore e dell’esempio che storie come quelle di Ugo ci hanno trasmesso”.

    “La svastica che ha imbrattato la lapide di Ugo Forno, il ragazzino eroe ucciso dai tedeschi il 5 giugno 1944 mentre difendeva la postazione del ponte dell’Aniene, è un oltraggio alla nostra città e ai valori che, dopo la barbarie nazifascista e l’olocausto, hanno rifondato la nostra civiltà. Lo afferma in una nota il capogruppo Pd di Roma Capitale, Fabrizio Panecaldo. Ed è un’offesa ancor più grande che la croce celtica è apparsa, e non è certo casuale, sul ricordo dedicato a Ughetto a poche ore dal 71° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, che ricorre proprio domani. Bisogna tenere sempre alta l’attenzione democratica e condannare con fermezza ogni rigurgito di questi squallidi nostalgici; ma bisogna ancor di più, contro il negazionismo della verità della Shoah, rinnovare ogni giorno la memoria di quella vergogna che colpì l’Europa ed il nostro Paese”.

    “Mentre Roma si appresta a ricordare l’eccidio delle Fosse Ardeatine, qualcuno oltraggia la lapide di Ugo Forno, imbrattandola con svastiche. Un atto che non vale la pena di commentare se non per confermare come sia importante, ancora oggi, a 71 anni da quella strage, tener viva la memoria come strumento di difesa dei valori democratici”. Così in una nota Marta Bonafoni, Consigliera Sel alla Regione Lazio.

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