Liceo Nomentano, incontro su Foibe diventa caso politico

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Roma – Una conferenza sulle foibe organizzata dal III Municipio di Roma al liceo ‘Nomentano’ si sta trasformando in un caso politico, dopo che l’Unione degli Istriani ha accusato gli organizzatori di “propaganda negazionista”. E ora si temono disordini a margine dell’evento, con l’assessore alla Cultura del III Municipio, Christian Raimo, che riferisce di “quattro blindati pronti a intervenire davanti al commissariato di quartiere”.

L’evento, dal titolo ‘Le foibe e l’uso pubblico della storia’, si terrà questa sera dalle 18 nell’aula magna del liceo romano, con la partecipazione di Eric Gobetti, Marino Micich e Tomaso Montanari.

“Quando abbiamo lanciato l’evento sono stato contattato da Simona De Pellis dell’Unione degli Istriani- racconta Raimo, contattato dall’agenzia Dire- che mi ha chiesto di impostare diversamente il ragionamento. Ho detto che sarebbe stato un dibattito pubblico in una scuola, quindi aperto a qualsiasi intervento, anche di dialettica aspra, rispetto al tema, e abbiamo avuto una conversazione pacifica”.

Poi Raimo ha visitato le pagine social dell’Unione degli Istriani e ha giudicato la loro comunicazione come “criptofascista, aggressiva e basata sull’attacco personale. Mi sono reso conto che non c’erano le premesse per un confronto democratico con loro”, aggiunge.

“Ma pensando che una sana dialettica sia utile, abbiamo invitato anche Marino Micich, un altro storico del confine orientale. Sostiene delle posizioni molto critiche rispetto all’ultimo libro di Gobetti o alle tesi di Montanari, ma le esprime in un modo in cui il confronto democratico è possibile”.

Per questo, secondo l’assessore, si tratterà di un dibattito vero, con posizioni differenti che si confronteranno rispetto a un tema chiaramente controverso. “L’abbiamo organizzato come assessorato del Municipio in una scuola proprio perché crediamo che debba essere il luogo della pluralità”, conclude Raimo.

“Questo non vuol dire che non ci potranno essere altri incontri, anche con ospiti di posizioni diverse. È chiaro, però, che uno dei punti cardine del dibattito sulle foibe è che questo diventa spesso il pretesto per dare spazio a militanze neofasciste, che non hanno nulla a che fare con la memoria pubblica di quella tragedia”. (Agenzia Dire)

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