Ministro dell’Interno Angelino Alfano: “Stiamo vivendo la storia di un megalomane che si crede un califfo”

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    Angelino Alfano

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    Nella conferenza stampa di questa mattina tenutasi al Viminale, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato che è stato aumentato il livello di sicurezza in Italia (livello due) che rende disponibili le forze militari ad un intervento immediato. Si sta operando per un’implementazione dei controlli sul territorio per rafforzare la prevenzione. Il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica avrà un ruolo permanente per consentire un repentino scambio di informazioni tra le fonti interne e quelle con altri paesi. “Il nostro sarà un lavoro di prevenzione” ha sottolineato il Ministro Alfano, “fino ad ora il nostro sistema di Intelligence ha funzionato”. Poi ha dato alcune cifre del lavoro svolto fino ad oggi: 540 perquisizioni effettuate, 147 arresti, 325 indagati, 259 espulsi, 8493 veicoli controllati, 55 estremisti islamici espulsi. “Questi sforzi sono stati fino ad oggi premiati” ha continuato Alfano “stiamo agendo per prevenire ma questo sforzo non è destinato a eliminare il rischio ma a ridurlo. Si assiste a una rottura continua dei paradigmi di lettura di questi atti terroristici, non c’è una ripetizione dell’andamento degli attentati, gli scenari cambiano continuamente e ciò non rende possibile fissare l’attenzione su un punto in particolare. Gli attentati alle torri gemelle a New York, alla stazione ferroviaria di Madrid, alla metro di Londra e ora gli obiettivi presi di mira dagli attentati islamici ne sono un esempio.

     “Stiamo agendo su due fronti”, ha proseguito Angelino Alfano, “attraverso il rafforzamento straordinario sul territorio attraverso un aumento dei controlli operativi che abbiamo convalidato e rivalidato” dando un impulso ai Prefetti affinché elevino al massimo l’allerta e monitorino su ogni territorio gli eventuali cambiamenti tra il prima e il dopo Parigi. Sono stati inoltre resi disponibili a Roma 700 militari che “sono solo un anticipo” dice Alfano, “rispetto a quelli che avevamo già previsto”. La seconda azione messa in campo riguarda il rafforzamento dei controlli delle frontiere, soprattutto a quella con la Francia.

     “Mai confondere tra chi spara, che è un criminale, e chi professa la religione islamica, che va difeso nella sua libertà di preghiera e di culto. Ma un conto è difendere la libertà di preghiera e un conto è subire l’inneggiare dell’odio e della violenza”.

    Elena Martinelli

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