Referendum costituzionale. Civati: “Sono disponibile a confronto con Renzi alla Leopolda”

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    Referendum costituzionale – Giuseppe Civati, leader di Possibile, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

    In merito al confronto televisivo tra Renzi e Zagrebelsky. “Mi piacerebbe che il confronto avvenisse tra persone che svolgono la stessa professione –ha affermato Civati-. Mi piacerebbe che Zagrebelsky si confrontasse con un costituzionalista favorevole alla riforma e che Renzi si confrontasse con un politico contrario alla riforma. Io sono pronto ad andare anche alla Leopolda a fare un confronto, senza troppe faccine e battute. Non farei confusione. Renzi ha fatto una riforma a pezzi per dire che era la sua contro tutti. Se tu contrapponi ad un leader giovane un professore con una certa esperienza che si esprime in un certo modo, già costruisci il dibattito in una direzione. E’ come mettere Civati a correre contro Bolt, considerando i tempi televisivi che Renzi conosce benissimo. A furia di semplificare Renzi ha semplificato troppo anche su come spiega questa riforma. Nonostante tutte queste vittorie comunicative, il sì che era partito fortissimo adesso è in netto calo e i no stanno crescendo in modo abbastanza costante da questa primavera”.

    Referendum Costituzionale - Pippo Civati

    Referendum Costituzionale – Pippo Civati

    A Firenze Sinistra Italia ha aperto la campagna per il NO.  “A Firenze si è tenuta la manifestazione di Sinistra Italia che ha invitato persone come me a intervenire su un palco bello, popolare, in una piazza –ha aggiunto Civati-. Che da questo schieramento possa nascere qualcosa dipende dall’esito del referendum, ma anche da quanto si riesce ad avere una controproposta politica. Sono anni che scrivo che non è questione di tenere le cose come sono, ma intervenire con interventi meno onnicomprensivi di riforma e più mirati. Questa dimensione plebiscitaria per cui c’è solo una riforma possibile, è un’impostazione molto sbagliata perché inevitabilmente porta ad un conflitto. E’ chiaro che c’è una componente del voto per il no che è contro questo governo, però questo Pd ha già dimostrato di sapere continuare in qualsiasi condizione. Quindi io credo che rifarebbero un governo uguale a quello di Renzi anche se vincesse il no”.

     

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