Ballottaggi: vince il cambiamento (e le donne del M5s)

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    Virgina Raggi

    Virgina Raggi

    A poche ore dalla conclusione degli scrutini per il ballottaggio delle elezioni amministrative, si possono dire due cose, evidenti: ha vinto il cambiamento, con poche conferme delle coalizioni uscenti, e hanno vinto soprattutto le due donne che hanno conquistato con il Movimento 5 Stelle due grandi città, Roma e Torino. A perdere, oltre a centrosinistra e centrodestra, sono i dati dell’affluenza, precipitati al 50 per cento circa, con addirittura il 35 a Napoli. Ma ha il volto di due donne la novità e la vittoria nella tornata delle elezioni amministrative: Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino. Il Movimento cinque stelle sbanca e sottrae due grandi città al Pd che le aveva amministrate finora (a parte la parentesi del commissariamento nella Capitale) ma vince anche in altre 17 città tra cui Marino, Genzano, Chioggia e Castelfidardo.

    Il centrosinistra conquista Milano dove, dopo un testa a testa, Giuseppe Sala si impone con un vantaggio di circa 3 punti percentuali sul candidato di centrodestra Stefano Parisi. Bologna riconferma Virginio Merola e a Napoli resta primo cittadino Luigi de Magistris (che oggi festeggia anche il suo compleanno). Terzo capoluogo perso dal Pd è Trieste dove il centrodestra di Roberto Dipiazza, con oltre il 52%, si riprende la città.

    Complessivamente nei comuni capoluogo al ballottaggio il centrodestra ottiene dieci sindaci (tra cui appunto Trieste e Pordenone), il centrosinistra nove (tra cui Varese, una sconfitta molto dolorosa per il centrodestra, e Caserta) e il Movimento cinque stelle tre (Roma, Torino e Carbonia).

    Ancora più bassa che al primo turno l’affluenza che infatti crolla, in media, dal 59% del primo turno al 50,54%. A Roma si ferma al 50,19% contro il 57,02% del primo turno. In calo ovunque a Torino si assesta al 53,44%, a Trieste al 47,43%, a Napoli addirittura al 35,97%.

    Guardando alle sfide principali il primo dato è “quanto” vince la Raggi, primo sindaco donna – ma bisognerà chiamarla opportunamente sindaca, come raccomanda Aldo Gabrielli – nella storia del Campidoglio, che letteralmente doppia il candidato del Pd Roberto Giachetti. Virginia Raggi raggiunge il 67,59% dei consensi contro il 32,8% di Giachetti.

    A Milano Beppe Sala arriva al 51,70% contro il 48,3% di Stefano Parisi. A Torino Chiara Appendino, 32 anni, il più giovane sindaco che la città abbia mai avuto, è protagonista di una poderosa rimonta. Indietro di 11 punti al primo turno si conquista la poltrona di sindaco con il 54,6% dei voti contro il 45,4% di Piero Fassino. A Bologna Virginio Merola vince con il 54,69% contro il 45,31% di Lucia Borgonzoni. A Napoli Luigi De Magistris si aggiudica il 66,85% contro il 33,15% di Gianni Lettieri.

    Il Pd, in una nota scritta dallo stesso premier segretario che ha atteso l’esito dei ballottaggi nel quartier generale del Nazareno, ammette “una sconfitta netta senza attenuanti a Torino e Roma” e pur in un quadro “frastagliato” e con la “vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle destre” osserva che “resta l’amaro in bocca per alcune sconfitte molto dure, da Novara a Trieste”.

    A Varese, dopo 23 anni di governo leghista, diventa sindaco Davide Galimberti del centrosinistra con il 51,84% dei voti contro Paolo Orrigoni del centrodestra (48,16%), ma la Lega si rifà a Novara dove Alessandro Canelli vince con il 57,7% contro Andrea Ballarè (centrosinistra) fermo al 42,2%.

    Non va bene per il Pd nella rossa Toscana: a Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna (centrodestra) ha la meglio su Lorenzo Mascagni (centrosinistra) e anche Montevarchi va al centrodestra. A Benevento l ‘ex ministro Clemente Mastella, sostenuto dal centrodestra, si afferma con il 62,8% contro Raffaele Del Vecchio (centrosinistra) con il 37,1%.

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