Iran. Bonino, no alternative fermata escalation terrore

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    Emma Bonino

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    La pensa così l’ex ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervistato dal Quotidiano nazionale. L’accordo quadro di Losanna, che è importante perchè mantiene l’Iran all’interno del trattato di non proliferazione, ha evitato una mutua escalation nucleare o un bombardamento dell’Iran. Ma ora i negoziatori devono cogliere l’attimo perchè i nemici di questa intesa non mancano.

    Se l’accordo di Losanna bloccherà la proliferazione nucleare iraniana o avrà solo il risultato di rallentarla, “questo – osserva Bonino – sarà tutto da vedere nei prossimi mesi e anni. Quello che per ora è stato annunciato il 2 aprile è un accordo su un piano d’azione comune e comprensivo. Da sempre ritengo preferibile una situazione di ‘ispezioni, monitoraggio e controllo’ all’interno del trattato di non proliferazione che non la situazione di Paesi come Pakistan, India, Corea del Nord e Israele, che hanno deciso di ignorare il Trattato e possiedono arsenali illegali senza alcun obbligo ne’ di ispezioni ne’ di monitoraggio, ne’ di qualsivoglia trasparenza: non capisco – aggiunge Bonino – perche’ aggiungere l’Iran a questo gruppo di paesi potrebbe meglio ‘tranquillizzare’ Israele o i sauditi”.

    Bonino sottolinea come, Iran a parte, il problema della non proliferazione resta: “In generale, anche senza la bomba iraniana, nel mondo ci sono 6mila bombe che attendono di essere smantellate”. “Come tutte le soluzioni negoziate – rileva Bonino – , questo accordo puo’ non soddisfare tutti, ma le alternative probabili – un ciclo di mutua escalation verso una bomba nucleare iraniana, o il bombardamento dell’Iran – non sarebbero state davvero migliori”. Ora, chiede, “anche i Paesi scettici lo sostengano”.

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