Lazio sprecona punita dal Milan: 1-1

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    Lazio sprecona punita dal Milan: 1-1 con la Lazio in vantaggio su rigore e il Milan che ha pareggiato con Suso –

    Lazio sprecona che più sprecona non si può. Ha aggredito per tutto il primo tempo e per buona parte del secondo, ma è riuscita a andare in gol soltanto al 45′ con un rigore realizzato da Biglia, dopo aver passato diverse volte cortesemente il pallone a Donnarumma invece di tirarglielo dentro la porta. E quando il Milan s’è deciso a correre, s’è visto finalmente che le squadre in campo erano due. Suso s’è svegliato dal torpore e al 40′ ha spiegato a tutti, calciatori e tifosi, che cosa si deve fare col pallone quando capita fra i piedi.

    Biglia autore del gol della Lazio, su rigore.

    Biglia autore del gol della Lazio, su rigore.

    Bisogna ringraziare Suso, dovrebbero farlo anche i laziali, per la lezione di calcio che ha dato: entra in area di rigore e calcia col mancino sul palo lontano, Strakosha non può fare nulla. Bene, al calcio si gioca così: quando hai un’occasione, non la puoi sprecare. Anderson, Immobile, Keita, Parolo, Milinkovic-Savic occasioni ne hanno avute tante ma le hanno sprecate cincischiando, perdendo tempo, tirando in porta troppo tardi o troppo in faccia al portierone milanista.

    Ciro Immobile s’è dato molto da fare, ma l’unica cosa che gli è riuscita è stata di procurarsi un rigore. E deve ringraziare Gustavo Gomez che gli ha fatto un mezzo sgambetto, con Donnarumma ormai sui piedi dell’attaccante laziale. Donnarumma ha poi protestato insistentemente dichiarando di non aver toccato Immobile. E aveva ragione, chissà se poi ha capito che Mazzoleni ha segnalato a Damato che il fallo lo aveva fatto il solito Gomez.

    Solito Gomez perché recidivo. Sempre nel primo tempo, il difensore rossonero in area ha trattenuto e spinto Immobile a terra, ma né Damato né Mazzoleni hanno visto niente. La moviola sì, ha visto tutto, ma in campo comandano gli arbitri, la moviola no perché direbbe la verità.

    Dove l’ha trovato il Milan un difensore così? Troppi falli, spesso inutili, spesso regali agli avversari. E pensare che a Berlusconi per due volte ho proposto Bruno Cossar, ma i suoi collaboratori evidentemente non glielo hanno detto, forse perché costava troppo poco. Strano mondo il calcio, che preferisce pagare tanto chi non vale molto (eufemismo) e non vuole pagare il poco che costa un calciatore di casa, difensore sicuro, per niente falloso, uno che arriva sul pallone prima degli altri, che capisce dove l’avversario calcerà la palla prima che lo faccia.

    Adesso la Lazio va a 44 punti, il Milan a 41. La corsa verso l’Europa è in pieno sviluppo, ma i concorrenti sono tanti. (Arrigo d’Armiento)

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