Marino dal pm, su spese nega le accuse

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    Ignazio Marino

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    Il sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino, è stato sentito per 4 ore dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal pm Roberto Felici, che indagano sulla legittimità di scontrini e spese per motivi istituzionali e di rappresentanza. L’indagine è stata aperta sulla base degli esposti presentati da Fratelli di Italia e da M5S.

    Marino ha respinto ogni ipotesi di illecito e ha spiegato, fornendo una cospicua documentazione, di non aver commesso alcuna irregolarità nelle spese effettuate con la carta di credito, assegnatagli dall’amministrazione comunale. Accompagnato dal suo difensore, il professore Enzo Musco, Marino è giunto negli uffici della Procura alle 16 circa per rendere dichiarazioni spontanee ai Pm. Ha lasciato il palazzo di giustizia dopo oltre quattro, evitando di incontrare i giornalisti.

    “Il sindaco Ignazio Marino – ha detto Musco – si è presentato in Procura in veste di persona informata sui fatti per spiegare che non ha commesso alcun caso di malversazione”. Il legale ha inoltre sostenuto che “tutte le sottoscrizioni a suo nome in calce ai giustificativi di spesa non sono autentiche. Nella quasi totalità -ha affermato Musco- dei casi i giustificativi ricollegano la causale della cena alla tipologia dell’ultimo appuntamento della giornata programmato nell’agenda del sindaco.

    Il legale ha poi aggiunto: “Non è stato il professor Ignazio Marino ha richiedere il riallineamento del plafond della carta da dieci a cinquanta mila euro, come era nella precedente amministrazione”. Lo stesso penalista, in una nota, ha poi precisato che “il sindaco non ha mai utilizzato il denaro pubblico per finalità estranee a quelle consentite”.

    Intanto, salvo cambi di programma dell’ultima ora, Marino sarà domani all’udienza di domani, davanti al giudice Anna Criscuolo, per l’esame della richiesta di giudizio abbreviato avanzata dall’ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon e da altri quattro imputati minori di ‘Mafia Capitale’.

    Marino, che ha già firmato l’atto di costituzione di parte civile di Roma Capitale in questo procedimento, ha mantenuto ferma l’intenzione, manifestata nei giorni scorsi, di presenziare all’udienza.

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