Oggi sciopero e manifestazione all’INPS dei lavoratori di Almaviva Contact

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    I lavoratori del call center Almaviva Contact di Roma scioperano oggi per l’intero turno e hanno manifestato con un presidio, dalle 10 alle 14, sotto la sede del’Inps, in via Ciro il Grande 21, “in difesa dei propri diritti”. In una nota, Alessandro Capitani, segretario regionale della Cgil e Fabrizio Micarelli, segretario regionale della Slc Cgil evidenziano che sono a rischio migliaia di posti di lavoro nel Lazio, dove Almaviva Contact ha un organico di circa duemila lavoratori.

     Nel comunicato viene così ricostruita la vicenda che ha portato a questa gravissima situazione: il 15 dicembre scorso  l’Inps ha comunicato la variazione della classificazione di Almaviva Contact dal settore industria al settore terziario, escludendola dalla possibilità di continuare a fruire degli ammortizzatori sociali ordinari. Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha revocato quindi dal primo dicembre, in via retroattiva, il decreto che autorizzava l’azienda a usufruire del contratto di solidarietà fino al 31 maggio 2016.

    “Decisione assurda e pericolosa – scrivono i due sindacalisti – che va arginata in fretta. E’ arrivato il momento in cui ognuno si deve assumere le proprie responsabilità e ciò vale per l’azienda e ancor più per le istituzioni che devono avviare provvedimenti strutturali in grado di tener conto delle specificità del settore”.

    “Vorremmo capire – scrivono ancora i sindacalisti – se l’azienda ha intenzione di reagire a questa ingiustizia facendo opposizione nelle sedi opportune per un provvedimento che penalizzerà pesantemente solo le lavoratrici e i lavoratori, o se si limiterà solo a qualche breve dichiarazione sui social scaricando le responsabilità sempre e solo sugli altri. L’azienda dimostri con fatti concreti e non solo a parole che intende valorizzare il sito di Roma portando lavoro per abbassare la percentuale di solidarietà, oggi al 45%”.

    “Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – conclude la nota – anziché revocare i decreti che mettono in difficoltà aziende e lavoratori  dovrebbe prestare maggiore attenzione nella fase istruttoria e di studio delle concessioni di autorizzazione”.    

     

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