Roma è un film già visto. Ancora una rimonta e tanta delusione

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    Cag Roma

    Di Massimiliano Guerra- Due reti di vantaggio a più di quaranta minuti alla fine del match. Se si fosse parlato di qualsiasi altra squadra, la partita potrebbe considerarsi praticamente in ghiaccio, ma se la squadra in questione è la Roma allora il risultato è ancora terribilmente in bilico. Anche con il Cagliari la Roma conferma la sua tendenza a farsi male da sola e a non sfruttare le occasioni che gli si presentano davanti per conquistare punti e cancellare il periodo negativo.

    TROPPO BELLO- L’ennesima rimonta dicevamo, considerate  anche quelle delle scorso anno anche durante la gestione Spalletti, peraltro con due gol di vantaggio ed un avversario che sembrava aver mollato. Tutto troppo bello per essere vero: Raddoppio di Strootman (in gol dopo ben 934 giorni) su assist del neo entrato Dzeko dopo appena un minuto della ripresa. Tutto davvero troppo poco romanista per essere vero. Dopo lo 0-2 puntualmente la Roma si scioglie come si era sciolta nel primo tempo dopo il vantaggio siglato da Diego Perotti al sesto minuto grazie ad un sacrosanto rigore fischiato per un fallo di Ilsa su El Shaarawy. Dopo la rete del vantaggio la Roma sfiora lo 0-2 dopo pochissimo con Salah, ma poi, incredibilmente, abbassa il ritmo e si lascia prendere d’assalto dal Cagliari. I sardi, spinti dal proprio pubblico, mettono in seria difficoltà la Roma andando vicino al pareggio in più occasioni e colpendo un clamoroso palo con l’ex Borriello sul finire di primo tempo. I giallorossi fanno fatica ad uscire dalla propria metà campo e non gestiscono mai un pallone, buttandone molti in avanti ma senza ragionare tanto più di tanto. L’alibi della stanchezza per la quarta partita in una settimana è più che appropriato ad inizio stagione, ma anche la mancanza di un riferimento offensivo che riesca a tenere il pallone ha favorito la brutta prova della Roma. Spalletti infatti ad inizio partita opta per il tridente leggero con El Shaarawy, Salah e Perotti, mentre in difesa ci sono Florenzi a destra e Bruno Peres a sinistra.

    STESSO COPIONE- Il tecnico di Certaldo capisce che serve più peso in avanti e sacrifica El Shaarawy (non brillantissimo davanti ma molto utile nei ripiegamenti difensivi) per Edin Dzeko. La mossa dell’ex allenatore dello Zenit da i suoi frutti dopo appena cinquanta secondi, quando il bosniaco serve di testa la corrente Strootman che di destro scaraventa in rete il gol dello 0-2. Il raddoppio ammutolisce il Sant’Elia e taglia le gambe al Cagliari ma, si sa, con la Roma i match non sono mai chiusi. Quando ormai serve solo gestire la Roma comincia a soffrire, mettendo in luce un’altra pecca della Rosa giallorossa: La mancanza di un regista che riesca ad addormentare il gioco e rallentare il ritmo. La Roma rimane in balia degli eventi, nonostante una netta superiorità tecnica . Puntualmente i giallorossi subiscono il gol su la solita dormita difensiva pagando l’ormai consueta tassa del gol di Marco Borriello al 56′ (cinque i gol dell’attaccante campano nelle ultime quattro partite contro la Roma). Da quel momento la Roma subisce gli attacchi del Cagliari, sprecando in contropiede in più di un’occasione il gol dell’1-3 con Dzeko e Bruno Peres, ma lasciando la sensazione di una fragilità latente in ogni momento della partita. Spalletti rinforza la difesa mettendo Fazio al posto di uno stremato Perotti. L’argentino da una sistemata alla retroguardia romanista limitando di molto le incursioni in area di rigore dei sardi. In un modo o nell’altro la Roma sembra poter portare a casa il risultato, ma al 91′ Florenzi fa la frittata: L’esterno romanista fa prima una bella chiusura sulla destra, buttando tutto al vento con un incomprensibile passaggio in orizzontale che innesca l’attacco dei rossoblu che porta al gol del pareggio grazie ad un colpo di testa di Marco Sau (alto ben 169 cm). Oltre all’errore di Florenzi, tutta la retroguardia della Roma dorme completamente  durante l’azione, Szczesny compreso, che non esce su un pallone che arriva all’interno della sua arietta. Finisce quindi 2-2, un film visto e rivisto per la Roma che ora avrà due settimane di tempo per ricaricare le batterie e sperare che la società possa portare in dono qualche altro regalo negli ultimo due giorni di mercato, per completare una rosa che oggi ha dimostrato tutte le sue carenze strutturali.

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