Urbanistica. Caudo: “Dalla parte dei cittadini nella vergogna dei Piani di zona”

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    giovanni caudo

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    “Nei Piani di zona per l’edilizia agevolata al nostro insediamento abbiamo trovato una giungla”, comunica l’assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo a proposito di articoli apparsi oggi nelle pagine di stampa locale.

    “La nostra azione è rivolta alla difesa dei diritti dei cittadini che accedono ai programmi di edilizia agevolata,  e dell’interesse pubblico, in primo luogo dando piena collaborazione al lavoro della Procura, a cominciare dalla consegna degli atti, quando in essi si riscontrino elementi che suscitano dubbi o presunte irregolarità. I nostri uffici hanno inoltre attivato verifiche e controlli ed elaborato nuove tabelle dei prezzi massimi di cessione, notificate a cooperative e imprese, con 141 lettere, fra la fine del 2013 e il marzo 2014. Circa 80 imprenditori destinatari delle lettere con le nuove tabelle (sulla base dei quali si definiscono anche i prezzi di locazione) hanno fatto ricorso al TAR. Nelle 40 cause già discusse, il Tribunale amministrativo del Lazio ha dato ragione alla Amministrazione di Roma Capitale. Molti cittadini, sulla base delle sentenze del TAR, hanno potuto vedere riconosciuti i propri diritti, anche attraverso sentenze del Tribunale civile. Le tabelle con i prezzi massimi di cessione elaborate dagli uffici dell’Edilizia sociale di Roma Capitale sono state consegnate alla Regione e sono ora on line nel sito della Regione Lazio.

    Gli operatori sono stati sollecitati più volte, a ridefinire i prezzi sulla base delle nuove tabelle. Allo stato attuale, sulla base delle 141 lettere inviate,  sono 86 le procedure di autotutela concluse, 36 gli operatori che hanno dichiarato di avere approvato o rettificato il prezzo massimo di cessione definito nel mese di giugno 2013. Gli uffici stanno provvedendo alle verifiche. Per  i circa 50 operatori che non si sono adeguati,  si sta predisponendo la delibera per comminare le sanzioni previste dall’articolo 14 della convenzione di cui alla delibera 173/2005, sanzioni che possono arrivare alla revoca delle concessioni.  Nelle lettere, quando mancanti, sono stati richiesti i piani economico-finanziari.

    Per quanto riguarda le opere di urbanizzazione, è assolutamente vero che queste parti della città sono le più abbandonate e prive di servizi pubblici. Per questa ragione l’attività dell’assessorato si è concentrata, da un lato al passato, per i piani di zona elaborati sulla base delle vecchie convenzioni, dall’altro, al futuro, approvando un nuovo schema di Convenzione che minimizzi il rischio che vengano costruiti palazzi d’abitazione non serviti dalle opere di urbanizzazione.

    Per il passato, va sottolineato che questi piani di zona sono stati progettati senza prevedere le risorse necessarie per le opere di urbanizzazione primaria e, soprattutto, secondaria (scuole, mercati rionali, centri polifunzionale etc.). A questa carenza di progettazione si è aggiunta, negli anni più recenti, la crisi economica che ha portato al fallimento molti operatori del settore. Per affrontare questi problemi abbiamo, dal novembre 2014, attivato un tavolo specifico su due delle realtà più drammatiche, Monte Stallonara e Castelverde, con la partecipazione dei comitati dei cittadini.  A Monte Stallonara si è ottenuto, attraverso questo percorso, di concludere le opere del primo stralcio, tra le quali l’illuminazione pubblica.  Nei prossimi 10 giorni, verrà firmata la Convenzione per l’ulteriore stralcio di opere pubbliche per un importo pari a 3 milioni di euro. Dal maggio 2015 è stato attivato un tavolo per monitorare  le criticità di tutti i piani di zona e che coinvolge anche Acer, Lega cooperative, Agci, Confcooperative, Federlazio, Isveur,  AMA e ACEA. Questo tavolo si riunisce con cadenza quindicinale. Il monitoraggio, che continua e affronta volta per volta le problematiche di tutti i piani di zona, ha finora, in particolare esaminato le criticità di Torresina, Pian Saccoccia, Monte Stallonara, Tor Cervara, Colle Fiorito, Ponte Galeria, Osteria del Curato, Castelverde. I problemi dei Piani di zona  di Piansaccoccia, in particolare in relazione al III stralcio, sono stati affrontati, l’ultima volta, il 19 maggio scorso: si sta lavorando ad ottenere i pareri  di nulla osta richiesti dalla Segreteria generale di Roma Capitale per sbloccare 2,7 milioni di euro.

    Per il prossimo futuro, i piani di zona si basano sul nuovo schema di convenzione che impone che almeno il 50% dell’ammontare necessario alle opere pubbliche sia versato nelle casse del consorzio al momento della sua formazione e che le fideiussioni siano accese dal consorzio stesso e non dalla singole cooperative, che l’interlocutore per l’Amministrazione sia unico, il consorzio e non le singole cooperative o imprese”.

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