Bilancio Roma, la parola d’ordine è tagliare

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    “E anche quest’anno la parola d’ordine è tagliare”. Lo scrive Giovanna Vitale su La Repubblica.  “Per l’esattezza 310 milioni: su tutti i beni e i servizi erogati dal Comune. Il terzo colpo di mannaia consecutivo su tre bilanci di previsione approvati dalla giunta Marino (il 2015 è atteso domani in commissione e venerdì in Aula). Imputati principali: il calo delle entrate; gli aumenti dell’anno scorso che hanno scaricato la leva della fiscalità; le nuove regole di contabilità generale per cui non è più possibile iscrivere i trasferimenti non ancora stanziati da Stato e Regione. Che perciò risultano come riduzioni di spesa”.

    “Gli effetti per il Campidoglio sono devastanti. Il taglio medio su ciascun dipartimento viaggia intorno al 20% con punte del 30. Uno dei settori più in sofferenza è senza dubbio il dipartimento Politiche sociali, Sussidiarietà e Salute, penalizzato da un generale abbattimento delle risorse e dai mancati trasferimenti a livello centrale e regionale: scorrendo il ‘piano operativo di gestione’ (Pog), si passa infatti dai 248,7 milioni impegnati nel 2014 ai 120,4 del 2015 – si legge nell’articolo – Una cifra tuttavia destinata a salire allorché i governi del Lazio e nazionale iscriveranno nei rispettivi bilanci le somme dedicate a ogni singolo capitolo di spesa. 

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