Gli editoriali di oggi sui principali quotidiani: 10 agosto 2015

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    Rassegna Stampa - Editoriali di oggi

    Rassegna Stampa – Editoriali di oggi

    Iniziamo con Il Sole 24 ore con l’articolo di Fabrizio Galimberti dal titolo Tre «aiuti» che da soli non bastano alla ripresaIl “cosa ci aspetta al ritorno dalle vacanze?” è un classico della settimana di Ferragosto. Per un grande giornale come Il Sole 240re, che deve avere una visione mondiale e tenendo presente che nell’emisfero Sud (dove vive chi scrive) agosto è un mese invernale, è lecito scrutare oltre l`orizzonte dell’estate boreale. Parlando di emisferi, c’è un altro modo di dividere il mondo: fra Paesi emersi e Paesi emergenti. Il che offre il destro per disvelare due grossi cambiamenti che simboleggiano il rimescolio dei rapporti di forza nell’economia mondiale.

    Per il Corriere della Sera il pezzo di Gian Antonio Stella “TURISMO, CI BATTE PURE LA NORVEGIA”: Sedici lingue di benvenuto ai visitatori nel portale turistico della Norvegia e solo due, italiano e inglese, in quello della Sicilia. Basta questo confronto per inchiodare la classe politica isolana, sinistra e destra, alle responsabilità del fallimento di quella che nel bla-bla-bla quotidiano viene spacciata come la Straordinaria Opportunità del Turismo. È quasi tutto il Sud, purtroppo, a faticare. A dispetto della stupefacente ricchezza della sua offerta.

    Su La Repubbica troviamo l’articolo di Chiara Saraceno dal titolo “Lo scaricabarile e la responsabilità”:  L’adolescenza e la prima giovinezza sono età difficili e rischiose da sempre. L’esigenza di prendere le distanze dai genitori, il desiderio di mettersi alla prova, le pressioni del gruppo dei pari creano tensioni e pongono sfide.

    Su La Stampa si può leggere l’articolo di Stefano Stefanini “L’EUROPA IN ORDINE SPARSO”: Si può accusare la Germania di tutto (ultimamente è di moda): non di chiudersi a riccio all’immigrazione o di essere insensibile al dramma dei rifugiati. È il Paese europeo che ne ha accolti di più negli ultimi decenni. A Bruxelles, nei mesi scorsi, è stata una delle poche voci a sostegno delle quote proposte da Junker e fortemente caldeggiate dall’Italia. Se oggi Angela Markel avverte la necessità di mettere le mani avanti sui clandestini in arrivo dalla via balcanica, non sta manifestando un’improvvisa nuova rigidità tedesca. Sta suonando un campanello d’allarme.

    Da Il Messaggero vi consigliamo “Subito l’asse Roma-Parigi contro il blitz di Berlino” di Giulio Sapelli: L’editoriale di Romano Prodi pubblicato ieri sul Messaggero è destinato a rimanere una pagina fondamentale dell’antologia storica sul travaglio della storia dell’unità europea. Essa è da circa più di un decennio in pericolo sia sotto il profilo economico sia sotto quello istituzionale e soprattutto sotto quello politico, morale e culturale. La causa di ciò risiede nei meccanismi istituzionali e regolamentari dell’Unione Europea. Questi ultimi, ossia i regolamenti, hanno via via travalicato gli stessi già imperfetti trattati, come dimostra l’incresciosa vicenda del famigerato tetto del 3% e del cosiddetto fiscal compact, imposto da commissari vicini ai tedeschi in un intreccio sempre più oscuro e drammaticamente lontano dalla legittimazione democratica.

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