Il progetto della pedonalizzazione del ghetto procede spedito

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    Ghetto - Roma

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    “Procede a tappe spedite il progetto di pedonalizzazione del ghetto. I dissuasori a scomparsa all’incrocio tra lungotevere dè Cenci e via del Tempio, dove nel primo tratto sarà istituito il divieto e di sosta e nel secondo, dopo l’incrocio con via Catalana, saranno ampliati i marciapiedi. Stesso destino anche per il lato destro di via del Portico d’Ottavia dove sarà impossibile parcheggiare”.

    Lo scrive la Repubblica in un articolo di Gabriele Isman.

    “Il lato sinistro della stessa strada, davanti a ristoranti come Ba’Ghetto e Bella Carne, sarà invece riservato al carico e carico delle merci e ai genitori degli alunni che frequentano la scuola ebraica, ma anche lì parcheggiare non sarà permesso. La parte finale della strada sarà invece riservata in parte al parcheggio dei residenti e in parte alla sosta tariffata. Sono queste le misure a cui stanno lavorando tra questura, prefettura e carabinieri, assieme alla Comunità ebraica per rendere definitiva la pedonalizzazione provvisoria scattata per motivi di sicurezza l’11 gennaio, pochi giorni dopo l’attacco terroristico a Charlie Hebdo – continua l’articolo – In realtà i dissuasori a scomparsa i Pilomat, dal nome dell’azienda che li produce nel ghetto ci sono già, all’incrocio tra via del Tempio e l’area ora pedonalizzata davanti alla scuola ebraica.

    Non è ancora certo quando scatteranno le nuove misure, perché sono da limare alcuni dettagli come gli orari e le modalità dell’eventuale abbassamento dei dissuasori. Chi li farà scattare? Intanto tra i cinquecento militari in arrivo dopo Pasqua nella capitale potrebbero esserci gli uomini e le donne che difenderanno il Tempio maggiore e il quartiere ebraico, prendendo il posto dei carabinieri che, sia con garitte che con passaggi di auto, sono sempre presenti. Una parte dei commercianti del ghetto sarebbe contraria alla pedonalizzazione integrale e anche la Comunità vuole difendere la possibilità per i genitori delle scuole di portare e riprendere i propri figli. Ma intanto il progetto spedito e potrebbe diventare realtà in poco tempo”.

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