PORRO: TOBIN TAX, BUCO DI 700 MILIONI

Più informazioni su

    Il caso della Tobin tax – scrive Nicola Porro sul Giornale – “è un caso da manuale su come una tassa, oltre a essere inutile, sia pericolosa”. Secondo Porro, “siamo stati i primi a imporla in Europa e, praticamente, gli unici al mondo”.

    La Tobin tax – ricorda Porro – “riguarda gli scambi di Borsa, e va a colpire le compravendite di qualsiasi titolo. Abbiamo ovviamente semplificato. L`idea, presunta nobile, è di tassare così l`indegna finanza, che tanti guai avrebbe creato nel mondo. Il primo pezzo della tassa è stata imposto con decreto del governo Monti a marzo e, la seconda tranche, che colpisce anche i derivati, è stata introdotta all`inizio di questa settimana”.

    Il risultato, osserva Porro, è che “gli scambi finanziari hanno semplicemente cambiato luogo di contrattazione: in Italia, i volumi di contrattazione su titoli sono crollati del 62 per cento. Ciò vuol dire, meno lavoro per le società finanziarie italiane (che fino a prova contraria non sono fatte da banditi, ma da giovani lavoratori) e riduzione del peso, già ridotto, della nostra piazza finanziaria a livello internazionale”.

    Ma – rileva Porro – “l`aspetto più rilevante per la nostra botteguccia parlamentare italiana è che la sciagurata introduzione di questa tassa, che come visto ha fatto scappare gli affari, creerà un buco nei nostri conti pubblici. Tra poche settimane gli intermediari finanziari dovranno versare nelle casse delle Finanze la Tobin tax accumulata fino a ora. Le attese (…) sono di un gettito, su base annua, vicino ai trecento milioni di euro. Contro un`attesa di bilancio di un miliardo. A casa nostra questo rappresenta un buco di almeno 700 milioni”.

    Più informazioni su