Stadio della Roma, Berdini: nel progetto 200mila mq di troppo

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    Ok allo stadio della Roma “a patto che rispetti le volumetrie riconosciute dal piano regolatore”: parola di Paolo Berdini, urbanista ed assessore all’Urbanistica del comune di Roma.

    A queste condizioni Parnasi e Pallotta non lo faranno mai? “In 63mila metri quadrati c’entra eccome uno stadio per il calcio. E c’entrano pure le strutture commerciali. Se è così, va bene, ma non un metro in più”.

    Stadio della Roma, Berdini lo spiega in un’intervista

    Loro, spiega al Corriere della Sera, “chiedono di fare a Tor di Valle anche 900 mila metri cubi di uffici e strutture commerciali. E nessuno ricorda che lo stesso soggetto ha chiesto e ottenuto anni fa il cambio di destinazione d’uso da uffici ad abitazioni per 600 mila metri quadrati di terreno edificabile di sua proprietà alla Bufalotta”.

    Insomma, “nel progetto ci sono 200mila metri quadrati di troppo”.Nella Giunta guidata da Virginia Raggi “c’è stato un momento in cui sembrava prevalere un atteggiamento più elastico. Ma ora la giunta è compatta nel pretendere il rispetto assoluto del piano regolatore. Basta con le deroghe”.

    Quella delle “deroghe per varianti ispirate solo a interessi privati è una storia che deve finire”, afferma Berdini. “Un giochetto che ha fatto accumulare 15 miliardi di debiti”.

    Stadio della Roma, Berdini: contro il consumo del suolo

    “Sono contro il consumo sconsiderato del suolo”, spiega il noto urbanista. “Roma è una città che ha innanzitutto il problema della rigenerazione e del riuso. Servono migliaia di case popolari, che possono essere in parte realizzate utilizzando le vecchie caserme dismesse al Trullo o al Tiburtino. Ho contato almeno 40 complessi immobiliari pubblici abbandonati per due milioni di metri cubi, che si dovrebbero riutilizzare”.

    Berdini: abbiamo fatto molte cose

    Paolo Berdini

    Paolo Berdini

    Esempi di questa impostazione: “A Casal del Marmo c’è un asilo abbandonato e i carabinieri di Ottavia sono sotto sfratto. Andranno all’asilo: si passa dal degrado al presidio pubblico”. E così “stiamo anche rivitalizzando a Pietralata le aree che erano destinate al famoso Sdo. Lì sarà portata la sede dell’Istat, e si sta ragionando con il Governo l’eventuale trasferimento del ministero dei Trasporti. Poi toccherà a Tor Vergata, dove interverremo su 300 ettari di proprietà pubblica ancora liberi. Abbiamo intenzione di farla diventare la città della ricerca”. L’università farò della città dello sport “una serra sperimentale”.

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