Sanità. Nuovi Lea, CGIL: ok ma servono risorse e rivedere ticket

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    (DIRE) Roma, 10 ott. – “I nuovi Lea sono un provvedimento importante e positivo, era dal 2001 non che non venivano aggiornati i Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria. Per noi bisogna accelerare nella loro applicazione ma servono risorse adeguate a garantire i servizi e poi bisogna rivedere il sistema dei ticket che disturba l’accesso alle prestazioni”. Cosi’ il responsabile Sanita’ della Cgil, Stefano Cecconi, interpellato dalla ‘Dire’ sull’entrata in vigore di un decreto “necessario e condivisibile” su cui si attende il parere, non vincolante, delle commissioni parlamentari per arrivare quindi alla firma del presidente del Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

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    Il provvedimento, sottolinea Cicconi, “riprende in gran parte il lavoro compiuto con il Dpcm Prodi-Turco del 2008, chiaramente adeguat ad oggi. Era opportuno aggiornare i Lea, noi abbiamo semplicemente segnalato il problema della coperture effettive, cosa che hanno fatto anche le Regioni che, nell’intesa Stato-Regioni, hanno detto che la loro applicazione sara’ graduale e avverra’ in base alle risorse disponibili. Oltre alle difficolta’ tecniche dovute al turn-over tra i vecchi ‘lea’ che escono e ai nuovi che entrano, c’e’ un problema di risorse e si parla gia’ di tagli. Vedremo se nella prossima legge di stabilita’ questo nodo sara’ risolto”.

    Altro tema evidenziato dalla Cgil e’ quello dei ticket: “C’e’ la questione dell’aumento delle entrate da ticket nell’assistenza specialistica ambulatoriale per 60,4 milioni, dovuto all’introduzione di nuove prestazioni (valore 42,3 milioni) e al trasferimento di prestazioni dal day hospital e dal day surgery all’ambulatorio. Cosa opportuna- dice ancora il responsabile Sanita’ della Cgil, Stefano Cecconi- ma che fa scattare il pagamento dei ticket per gli utenti, per un valore di 18,1 milioni. La stima sul valore dei maggiori ticket- precisa il sindacalista- non e’ della Cgil, ma e’ contenuta nella relazione tecnica del Ministero della Salute che accompagna il provvedimento sui Lea”.
    Inoltre “e da molto tempo, la Cgil rivendica una exit strategy dal sistema dei ticket che e’ iniquo e controproducente, come dimostra la fuga dal servizio sanitario: ci sono sempre piu’ persone che rinunciano alle cure e lo fanno non per le liste di attesa ma per ragioni economiche. Questo non c’entra con i Lea ma i Lea sono disturbati dal sistema dei ticket che a nostro avviso va rivisto”, conclude Cecconi.

    “I Lea vanno approvati rapidamente perche’ estendono ancora di piu’ i diritti dei cittadini, ad un livello mai visto prima. In questo dobbiamo dare atto che i Livelli essenziali di assistenza, almeno sulla carta, sono importanti”. Cosi’ il presidente della Societa’ italiana di Medicina Generale, Claudio Cricelli, interpellato dall’agenzia Dire.

    “Noi siamo rimasti l’unico Paese al mondo- prosegue- ad avere una sorta di dichiarazione in cui c’e’ scritto quali sono i diritti che i cittadini hanno nei confronti del Sevizio sanitario nazionale. Questi sono i Livelli essenziali di assistenza. E devo dire che, per quanto spesso sia difficile avere esattamente tutto quello che c’e’ scritto al loro interno, siamo gli unici che hanno nei nei Lea qualunque cosa: dalla possibilita’ di partorire senza dolore alla procreazione medicalmente assistita, per esempio”.

    Tutto questo, secondo Cricelli, non esiste in nessun Paese “che abbia un sistema sanitario pubblico- sottolinea- dove le prestazioni non sono garantite dallo Stato. Anche se nei Lea ci sono dei ritardi, quindi, comunque il cittadino puo’ far valere i propri diritti”. L’unica osservazione che avanza la Simg e’ questa: “È inutile fare dei bei Lea, molto avanzati ed estesi, se poi non c’e’ una quantita’ sufficiente di risorse disponibili per coprirli. Quindi bisogna approvare subito i Lea, ma in parallelo bisogna che le risorse vengano calcolate adeguatamente e poi stanziate davvero”, conclude Cricelli.

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