CORRIERE DELLA SERA Zeman: “Offese anche tra bianchi ma si continua”

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    Zeman

    (L. Valdiserri) – Sempre controcorrente. Anche quando l’argomento è spinoso, da trattare con attenzione. Zdenek Zeman a domanda risponde. E, se la domanda è sui «buu» razzisti contro Boateng e sulla reazione del giocatore e dei compagni del Milan, che hanno abbandonato il campo durante l’amichevole contro la Pro Patria, la risposta non è né retorica né buonista: «Per me è questione di educazione. Il problema non è solo il razzismo. Negli stadi si fanno cose che fuori dallo stadio non succedono, a prescindere se giocano ragazzi di colore o ragazzi bianchi».

    La tesi di Zeman è che non deve esistere un razzismo (e un antirazzismo) di serie A e uno di serie B: «È difficile valutare, visto che io non ero sul campo, ma se qualcun altro fa il gesto di Boateng (tirare una pallonata verso il pubblico, ma contro la recinzione, ndr) sicuramente viene espulso. Sul campo sono tutti uguali, non c’è giallo, nero o bianco. Non riesco a fare una valutazione su quali offese sono più importanti, non so fare distinzione. Vedo anche in altre partite, tra soli bianchi, cose intollerabili ma si continua a giocare». E chissà se si riferiva a quando, con il Lecce, in serie B, andò a Torino contro la Juve e fu insultato per 90’ dalla curva juventina.

    Serve una partecipazione attiva dei calciatori, cui Zeman non risparmia una frecciata, e non servono —almeno per il tecnico boemo— gesti dal forte valore simbolico: «In campo bisogna cercare di dare esempi positivi, a volte dipende anche dal comportamento dei giocatori che se la tirano addosso. I giocatori della Pro Patria scenderanno in campo con il volto dipinto di nero? Sono cose che si ripetono, mi sembra sia successo anche qualche anno fa (a Treviso, ndr)».

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