Pallotta presenta il nuovo stadio tra entusiasmo e scetticismo

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    Nuovo Stadio AS Roma

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    I tifosi della Roma non sanno se essere felici o meno per il progetto sul nuovo stadio presentato oggi, 15 Giugno, in conferenza stampa dal presidente James Pallotta insieme agli architetti e responsabili del progetto, tra cui il costruttore Luca Parnasi e il CEO di Stadio della Roma Mark Pannes.

    Sicuramente c’è da apprezzare l’efficienza e la concretezza di un progetto di cui a Roma si parlava da anni ma che era sempre rimasto poco più che un’utopia. “I dossier dovevano essere presentati entro oggi e l’abbiamo fatto. Ci vorranno 22-24 mesi per la costruzione che speriamo di avviare entro la fine dell’anno”. C’è l’approvazione del Consiglio Comunale, tra sei mesi, si augura Parnasi, quella della Regione. Da vero uomo di affari americano James Pallotta si mostra determinato e convinto; dice di non essere spaventato dalla burocrazia italiana e certo di poter rispettare i tempi prefissati.

    È Mark Pannes a descrivere il progetto sull’area: “Ci sarà un anfiteatro con 4.500 posti nel parco dello stadio, dove i tifosi potranno seguire le partite che la Roma giocherà fuori casa, e un teatro che potrà ospitare 1.400 persone. Lo stadio avrà una capienza di 52.000 posti, estendibile fino a 60.000 e sarà l’unico ad ottemperare a tutti gli standard Uefa; il campo si troverà a circa 9 metri dalle tribune, e la Curva sud, il cuore pulsante della Roma, ospiterà 14.000 posti. Inoltre sarà costruita una “nuova Trigoria”, che sorgerà accanto allo stadio e sarà la migliore struttura d’allenamento del mondo. Questo è un nuovo tipo di costruzione: ecologica e sostenibile, una struttura molto sicura dove si potrà venire con i bambini senza nessun pericolo. C’è ancora molta strada da fare ma siamo concentrati e vogliamo portare il lavoro a termine il prima possibile per i nostri tifosi”.

    E poi ci sono da apprezzare le immense opportunità che, come sottolineato più volte nel corso della Conferenza Stampa, la costruzione dello stadio comporterebbe per l’intera città: 4750 posti di lavoro, il miglioramento della viabilità grazie alla costruzione di un ponte che si connette alla Roma-Fiumicino, al rifacimento di via Ostiense fino al Raccordo e al prolungamento della metropolitana; la città vedrà la valorizzazione di 125 ettari destinati a diventare un’area verde per lo sport, “un’icona della città” secondo l’architetto Libeskind.

    I tifosi dovrebbero essere contenti anche del prestigio e degli introiti che lo stadio conferirebbe alla società, e che, come garantisce Pallotta, saranno usati a favore del club. Il pubblico romanista non può poi non apprezzare il grande investimento complessivo ad opera del suo presidente, con i 400 milioni stanziati solo per lo stadio.

    Ma dall’altro lato c’è la questione legata alla proprietà dell’impianto, che non sarà dell’As Roma; e questo certamente spaventa i tifosi. Il presidente della società spiega che “la Roma è proprietaria dello Stadio attraverso una holding perchè era l’unico modo per finanziare il progetto, ma gli introiti della società dello stadio sono direttamente collegati alla Roma; tutti gli introiti generati dal club rimangono al club”. A non convincere la piazza è poi la figura stessa di Pallotta che appare sempre più come un uomo d’affari interessato ai propri guadagni e ad una gestione dello sport di tipo americano che non ha niente a che vedere con la passionalità del calcio italiano; ma soprattutto il timore è che, insieme allo stadio, si voglia importare dal mondo anglosassone una diversa idea di tifoseria; che si voglia creare uno stadio per pochi, ricchi spettatori più che per tifosi popolari; che il vero scopo di Pallotta sia quello di rivolgersi ad un tipo di pubblico più danaroso ma meno appassionato. La Curva Sud, nel corso della stagione, aveva esposto uno striscione con due sole richieste: “Stadio nuovo l’unica cosa che dovete fare è curva senza anelli ad un prezzo popolare”. Nel progetto mostrato in Conferenza Stampa questa è divisa in due anelli e la società ha tradito il desiderio della Curva Sud di rimanere compatta, unita come si addice ad un dodicesimo uomo in campo. Almeno sulla questione dei prezzi la società ascolterà i tifosi?

    Chiara Di Paola

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