Internazionali Tennis, Sharapova sbarca in finale

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    «Non mi guardo alle spalle. Non voglio pensare a quello che ho fatto in passato. Guardo avanti, cerco sempre di migliorare». La nuova versione di Maria Sharapova sbarca in finale agli Internazionali Bnl d’Italia. La siberiana, testa di serie numero 7 al Foro Italico, in semifinale ha sconfitto per 7-5, 6-3 la danese Caroline Wozniacki, numero 1 del mondo. Domani affronterà per il titolo l’australiana Samantha Stosur. «È una grande sensazione essere in finale qui, a prescindere dall’avversaria», dice la Sharapova che in conferenza regala battute e sorrisi. «Mi sono tuffata in campo. Mi sono dimenticata, non c’è l’acqua. Sono cose che mi capitano nelle prime 2 settimane sulla terra rossa», dice. «Dovevo cambiarmi la maglietta in campo? Sporcaccione…», aggiunge rispondendo ad una domanda in sala stampa. Spazio alle considerazioni tecniche dopo un match ricco di break. «Non credo che il servizio su questa superficie dia tanti vantaggi. Qui è più facile mettere a segno un break, soprattutto se si è in grado di rispondere bene», dice. «Mi sento sempre più a mio agio su questa superficie: quando ho cominciato la carriera, non sentivo di poter recuperare facilmente dopo un match duro. Non ero esattamente la giocatrice più resistente. Da questo punto di vista, sono migliorata molto», dice tornando seria. La Sharapova, tornata prepotentemente nella top ten del ranking, insegue il 23° titolo della carriera e punta a interrompere il digiuno che dura dal torneo di Strasburgo dello scorso anno. A Roma, per due volte si era fermata in semifinale. Ora ha sfatato il tabù. A chi la inserisce tra le favorite in vista del Roland Garros, la russa replica: «Avere opinioni fa parte del vostro lavoro, io devo andare in campo e giocare». Dopo le partite, la ‘nuovà Sharapova non ha problemi ad affrontare argomenti lontani dal campo da tennis. «Qui c’è tanto ottimo cibo, la cosa positiva è che non c’è bisogno di cucinare. La qualità del cibo è eccellente, la cucina italiana è una delle mie preferite», dice confessando le scarse doti davanti ai fornelli. Se deve invitare un’amica a cena, poi, difficilmente la sceglierà tra le rivali. «È difficile avere amiche nel tour, è difficile andare a pranzo con una persona e poi affrontarla in campo il giorno dopo. Questo resta uno sport individuale e molto competitivo. Sono felice di avere vicino a me amici che non fanno parte dell’ambiente».

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