Bufale sui social network, non fidatevi dei censori
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Bufale sui network, non fidatevi dei censori. E’ vero, i social network sono pieni di bufale, di notizie inventate. Pare che i gonzi che ci cascano siano molti. E pare che la cosa dia fastidio ai potenti della Terra, i soliti, che hanno deciso di combatterle. Eliminare le bufale dai social network sembra una buona notizia. Ma, come ammoniva Pitigrilli, conviene rovesciare gli idoli per leggere il marchio di fabbrica. E il marchio di fabbrica di chi vuole censurare le bufale è quello di George Soros, principale finanziatore, insieme a Bill Gates, del Poynter Institute, a cui i social delegano la decisione di applicare il bollino “bufala” alle inserzioni.
Bufale sui social network, non fidatevi dei censori
Censurare le bufale è una subdola forma di censura. Chi censura ha interesse a censurare. Bollare come bufale le notizie che non piace siano diffuse è una forma di censura, la più ingannevole. Meglio lasciare che siano i lettori, confrontando diverse fonti o fidandosi del proprio naso, a decidere che cosa è bufala e che cosa non lo è. Che volete, io sono fatto così: mi fido più di me che dei censori.
Ard