Cedere sovranità all’Ue? No, riprendiamo la libertà

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    Lo sapete come è nato lo stato? Lo stato come istituzione, come invenzione, non quello italiano. Ve lo racconto come un vecchio saggio l’ha raccontato a me.

    C’era una volta un gruppo di persone che viveva ai margini d’una foresta. Erano tutti tranquilli, da mangiare c’era in abbondanza, non avevano problemi salvo uno: ogni tanto arrivavano guerrieri d’una tribù vicina, facevano razzia delle loro provviste, rapivano le più belle donne e ammazzavano chi tentava di opporsi. Gli anziani del villaggio ebbero un’idea: andiamo a chiedere aiuto al gigante che vive nella montagna. Il gigante accettò di buon grado, giunse al villaggio e fece costruire una palizzata tutto intorno per proteggere la gente. La decisione pareva buona. Da quel momento i bellicosi vicini non riuscirono più a compiere le loro criminali scorrerie.

    Gli abitanti del villaggio, però, avevano la necessità ogni tanto di uscire dal recinto per andare a caccia, per raccogliere bacche e erbe commestibili. Ma il gigante disse: “Se uscite di qui, io non potrò proteggervi” e ordinò a tutti di rimanere nella zona protetta. Qualcuno più intraprendente, però, tentò lo stesso la fuga, per andare a caccia o soltanto per amor di libertà. Il gigante s’arrabbiò: “Se voi uscite dal recinto, io non riesco a proteggervi. Perciò, visto che il recinto non è sufficiente a impedire le fughe, da oggi in poi sono costretto a legarvi tutti quanti con le catene”. Era nato lo stato.

    Ecco, l’Italia è uno stato. E gli italiani devono rimanere all’interno del recinto delle mille proibizioni, delle mille angherie decise dai governi, dai partiti, dalla burocrazia, impegnati giorno e notte a inventare nuove tasse. Gli italiani, soprattutto quelli che non hanno i mezzi per scappare all’estero, rimangono rassegnati nel recinto con le catene ai piedi (catene metaforiche costituite dalle tasse pagate in cambio di servizi pessimi).

    Poi è arrivata l’Ue, che non è una unione di stati europei, è una unione di rappresentanti dei poteri forti non eletti da nessuno, non eletti dai cittadini. L’Ue, per dar da mangiare a tutti i suoi burocrati, ha bisogno di soldi e li chiede, li pretende dagli stati, cioè dai cittadini. E se qualche stato non ce la fa più a indebitarsi per pagare gli stipendi all’esercito di dipendenti assunti per avere in cambio i voti, per finanziare i progetti più folli e per mettere a disposizione dei politici somme sufficienti a nutrirli di ostriche e champagne, ecco la soluzione: cedere sovranità all’Ue. Cioè a quell’idrovora che in cambio di miliardi di euro decide il calibro che devono avere i piselli, la curvatura dei cetrioli e, non contenta, apre ambasciate in tutto il mondo per far sapere una cosa sola: che l’Ue non ha una politica estera.

    Per uscire da questa incresciosa situazione, che cosa s’inventano le autorità italiane? Visto che non siamo capaci di fare da soli e visto che molti guai nostri dipendono dall’Unione Europea e, ancor di più dagli stati che sanno approfittarne, c’è una soluzione sola, secondo le autorità italiane: cedere altra sovranità all’Ue. Cioè permettere al gigante di rafforzare le catene. No, no. Troviamo il coraggio di cacciare via il gigante e impariamo a difenderci da soli dalle scorrerie dei nostri vicini.

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