Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Col vincolo di mandato si abolisce la democrazia

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    Col vincolo di mandato si abolisce la democrazia –

    In questi giorni in cui la sopravvivenza del governo dipende dal raccattare in parlamento un numero sufficiente di “responsabili” o di voltagabbana come da sempre vengono chiamati quelli che cambiano partito, da più parti si invoca la cancellazione dalla carta costituzionale dell’elezione di deputati e senatori “senza vincolo di mandato”. Cioè, si vuole stabilire per legge costituzionale che chi è eletto in rappresentanza di un partito non possa far le valigie e trasmigrare in un altro gruppo parlamentare.

    Tento di spiegare perché i padri costituenti hanno inserito nella carta il “senza vincolo di mandato”: semplice, perché protegge la libertà di coscienza dell’eletto dal popolo.

    Se però deputati e senatori devono la loro elezione alla loro immissione in liste bloccate, il “senza vincolo di mandato” si riferisce al mandato ricevuto dal partito non dagli elettori. Se si elimina il “senza vincolo di mandato” il parlamentare diventa un soldatino agli ordini del partito, non agli ordini degli elettori che lo hanno votato.

    Di conseguenza, non solo i responsabili non potrebbero votare per Conte, ma non potrebbero aver abbandonato il partito che li aveva messi in lista. Insomma, col vincolo di mandato, Renzi non sarebbe potuto uscire dal Pd e tanti grillini non sarebbero potuti uscire dal M5s. Se ci fosse il vincolo di mandato, Conte ce lo terremmo in carica fino a fine legislatura.

    Provo a farmi capire con un esempio. Se sono eletto in un partito che è contro le tav, le tap, le triv, se non ho il vincolo di mandato posso votare contro le tav, le tap, le triv anche se il partito ha cambiato idea. Se ho il vincolo di mandato, o voto a favore di tav, tap, triv come impone il mio partito che ha cambiato idea, oppure voto contro per rispettare le mie convinzioni. Oppure mi dimetto dal parlamento e vado contro gli elettori che mi hanno eletto perché ho promesso che avrei votato contro tav, tap, triv. (Per la verità, io sono favorevole a tav, tap, triv, sono invece contro a chi dice di essere contrario e poi cambia idea).

    Aggiungo che il “senza vincolo di mandato” riguarda i parlamentari, non riguarda i partiti, che non hanno nemmeno il mandato, non sono previsti nelle istituzioni. Ma, se il partito cambia idea, passando da “viva il re” a “abbasso il re”, il parlamentare senza vincolo di mandato può disobbedire al partito, rispettando la promessa fatta ai suoi elettori, mentre il partito del vincolo se ne frega e cambia idea votando per la repubblica o per la monarchia, secondo la convenienza del momento.

    Si può discutere all’infinito, e se ne discute dal ’46. Ma il “senza vincolo di mandato” dà potere ai parlamentari, il vincolo dà potere ai partiti, organi non previsti dalla costituzione e non regolamentati da nessuna legge. E questo è molto grave.

    Arrigo d’Armiento

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