Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Conte, quando?

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    Conte, quando? Quando finirà l’emergenza, quando potremo uscire di casa, quando smetterai di emanare decretini…?

    Opportuna premessa. In questo appello al presidente del consiglio dei ministri, devo ricorrere al “tu”, invece che allo spagnolesco “lei” o all’albionico “voi”, per evitare di essere mal compreso.

    La storiella dell’imprenditore e dell’impiegato la conoscete tutti. La riporto per chi non la sa. L’imprenditore ha qualche sospetto sul comportamento dell’impiegato, che durante le pause pranzo esce dall’ufficio per un paio d’ore e torna con l’aria soddisfatta. Dove va? L’imprenditore incarica un investigatore privato di sorvegliarlo. Dopo qualche giorno, il detective riferisce: “Il suo impiegato prende la sua auto, va a casa sua, fa l’amore con sua moglie, mangia e torna in ufficio”. L’imprenditore soddisfatto ringrazia. A quel punto, l’investigatore sbotta: “Non mi sono spiegato. Posso darLe del tu solo per un momento?”. “Va bene” è la risposta. Il detective: “Ogni giorno il tuo impiegato prende la tua auto, va a casa tua, fa l’amore con tua moglie, mangia e torna in ufficio”.

    Ecco perché in questo appello mi rivolgo al pcm, o picciemme, insomma al presidente del consiglio dei ministri, dandogli del tu. Spero che voglia perdonarmi l’impertinenza dovuta alla necessità di essere chiaro.

    Dunque, Conte, quando? Quando deciderai che l’emergenza è finita? Quando deciderai tu, dopo aver ascoltato le migliaia di esperti dei cui pareri ti avvali? E se gli esperti non ti convincono, come non convincono la popolazione, quando li licenzierai, risparmiando la somma dei loro compensi con la quale potrai comprare mascherine e tamponi per tutti?

    Conte, quando smetterai di moltiplicare i membri delle tue numerosissime task force, che finora non hanno fatto niente oltre a maturare lo stipendio e a sottrarre ai parlamentari e alle istituzioni a ciò preposte il compito di decidere o suggerire al governo i provvedimenti più opportuni?

    Conte, quando arriveranno nelle tasche dei disoccupati involontari i soldi che prometti una sera sì e una sera no? E i soldi per le aziende che hanno dovuto sospendere la loro attività per decisione tua, non loro?

    Conte, quando ti deciderai a dirci chiaramente se sei o no favorevole al Mes, se sei favorevole a finanziarlo, se sei favorevole a chiedergli in prestito un po’ di soldi (versati da noi) o lasciare che li prendano gli altri soci?

    Conte, quando potremo tornare a passeggiare all’aria aperta, dove il contagio è difficilissimo, e dove, specie bambini e anziani, potranno col sole aumentare le riserve di vitamina D e stimolare il sistema immunitario compromesso dallo stare chiusi in casa dove il contagio è facilissimo tra chi è andato a fare la spesa e chi è rimasto agli arresti domiciliari?

    Conte, quando emanerai regole precise per i tutori dell’ordine troppo zelanti e poco dotati di buonsenso che perseguitano e multano vecchiette che vanno a fare la spesa dal fornitore di cui si fidano invece che da quello amico del vigile o del poliziotto?

    Conte, quando pregherai la signora ministra dell’interno Lamorgese di usare polizia, droni, elicotteri e carrarmati contro gli spacciatori di droga e di morte invece di adoperarli per perseguitare il vecchietto che esce troppe volte col cane affetto da cistite, la coppia di anziani costretti a andare insieme al supermercato perché lei è disabile e lui non sa scegliere le cose da comprare, il giovinotto che approfitta di un momento libero per stendersi sulla spiaggia a prendere un po’ di sole rimanendo a grande distanza da tutti?

    Conte, quando deciderai con un decretino che è consigliato e consentito andare a fare la spesa nel mercato o supermercato vicino, anche se si trova in un’altra regione o comune o municipio o quartiere invece che nello stesso quartiere comune municipio regione ma a diversi chilometri di distanza?

    Conte, quando costringerai la protezione civile a dire la verità sul numero di contagi e vittime del covid19 rapportandolo al numero dei tamponi fatti e non a quello della popolazione? E quando riuscirai a farci sapere quante sono le vittime del covid19 curate o non curate in casa invece che negli ospedali?

    Conte, quando ti rammenterai che l’Italia è una repubblica parlamentare e che qualsiasi provvedimento avente forza di legge è valido soltanto se viene approvato dal parlamento?

    Conte, quando smetterai di governare attraverso i decreti del presidente del consiglio dei ministri, chiamati leggiadramente dpcm, che sono atti amministrativi non leggi e che hanno il solo vantaggio, per te, di evitarti il disturbo di farli leggere dal capo dello Stato e votare dal parlamento, un po’ come faceva Allende a cui la cosa non portò fortuna?

    Conte, quando smetterai di abusare della pazienza nostra?

    Arrigo d’Armiento

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