Gramsci nel centro-destra, in assenza di liberali

Sangiuliano vuole celebrare Gramsci, intruppandolo nel centrodestra, riconoscendone il valore. Ma è mai possibile che il centrodestra non faccia lo stesso con un liberale? E di liberali che meritano di essere celebrati ce n’è un elenco lunghissimo, da Cavour a Antonio Martino.

Il problema, che si fa finta di non vedere, è che il centrodestra non è, se non in misura infima, erede dei liberali. Fratelli d’Italia è figlio dell’ideologia socialista, anche se depurato dalla deviazione fascista. La Lega è nata a sinistra, con Salvini che ha un passato comunista. E Berlusconi, che voleva farne il partito liberale di massa, s’avvide presto che Forza Italia aveva imbarcato più democristiani e socialisti che liberali, mettendo in un angolo quei pochi che lo erano veramente.

La verità è che gli italiani non sono liberali, non amano, non vogliono la libertà, salvo quella, inventata dai socialisti, di mangiare a spese di tutti gli altri.

Arrigo d’Armiento