Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

Grillo e i poteri del presidente, stavolta sono con lui

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    Grillo e i poteri del presidente, stavolta sono con lui –

    Grillo, nella sagra del Movimento cinque stelle al Circo Massimo, ha criticato i poteri del presidente della repubblica, che secondo lui sono eccessivi. Con Grillo non sono mai d’accordo, non lo ero nemmeno quando si limitava a fare il comico, non mi faceva ridere. Ma sui poteri del presidente in parte la penso come lui, anche se con motivazioni diverse, opposte.

    La prima volta che ho criticato la costituzione, specialmente per quanto riguarda la figura del capo dello stato, ho preso 2 in un compito in classe. Il presidente era Gronchi.

    Da allora non ho mai smesso di considerare una follia attribuire, come fa la costituzione in vigore, poteri eccessivi a un presidente non eletto dal popolo, per di più destinato alla coabitazione – per effetto della diversa durata del mandato – con maggioranze parlamentari diverse da quella che lo ha eletto.

    Da Scalfaro in poi, abbiamo avuto sempre presidenti eletti dalla sinistra o legati mani e piedi alla sinistra, anche quando la maggioranza parlamentare era di centrodestra.

    Il capo dello stato ha poteri? C’è ancora chi lo nega, credendo alla favola del presidente notaio. Li ha, eccome se li ha, lo sapevano bene i padri costituenti quando ne fecero il “commissario alle crisi”. Poteri da notaio o quasi quando la maggioranza parlamentare è evidente e forte, poteri enormi quando la maggioranza parlamentare non c’è o è ballerina come adesso.

    E, in più, il potere di comprare parlamentari della maggioranza per spingerli a votare contro il governo in carica.

    Pure a me a scuola avevano insegnato la balla del presidente notaio. Presi 2 perché avevo letto Giuseppe Maranini. La professoressa non sapeva nemmeno chi fosse.

    Arrigo d’Armiento

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