La Lazio B guarda l’Apollon che vince 2-0

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    La Lazio B guarda l’Apollon che vince 2-0 –

    Che la Lazio non abbia un numero sufficiente di campioni per permetterle di partecipare a testa alta a più di una competizione è cosa nota a tutti, forse addirittura a Lotito, guardiano severo dei conti della società.

    Ma quello che si è visto ieri sera a Cipro ha sorpreso anche il più disilluso dei tifosi. La Lazio B, con tutte quelle inguardabili riserve schierate da Simone Inzaghi contro l’Apollon Limassol, sembrava impegnata solamente a guardare gli avversari giocare a pallone.

    Intendiamoci, non è che tutti i biancazzurri in campo a Cipro siano da buttare via, anzi. Uomini e ragazzi validi se ne sono visti. Correa, Berisha, Proto, insieme al grande Acerbi e, quando è entrato, Lulic hanno fatto il possibile, si sono impegnati per evitare una figuraccia. Non male, per quel poco che s’è visto, anche i baby Rossi e Armini, che in una squadra organizzata avrebbero potuto debuttare in modo decente.

    Ma nessuno di loro, per tacer degli altri, ha mai capito in novanta minuti che cosa doveva fare del pallone, una volta trovatoselo tra i piedi. Passaggi precisi su quelli degli avversari, invece che su quelli dei compagni, cross a casaccio, senza mai indovinare la mira per raggiungere uno con la maglia dello stesso colore della propria. Soprattutto, nessuna idea di gioco collettivo, ognuno per sé e Giove per tutti. Per tutti i ciprioti.

    E allora nessun tiro nella porta cipriota, squadra spesso per non dire sempre sbilanciata, troppo avanti per tornare indietro in tempo per non lasciare solo il povero Proto. E ecco i due gol, di Faupala e di Markovic, che improvvisamente si saranno sentiti novelli Cristiano Ronaldo.

    A Inzaghi bisogna riconoscere che, con la farina che gli concede il convento, ha fatto il possibile impasto per risparmiare ai titolari una inutile faticata lontano dal campionato di casa. La qualificazione, al secondo posto nel girone di Europa League, era già raggiunta. Ma l’umiliazione di essere battuti dai debolucci ciprioti, per la prima volta vincitori contro una squadra italiana, è dura da mandare giù.

    Non resta che sperare in una reazione decente in campionato.

    Bruno Cossàr

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