La Lazio: lo scudetto non va regalato alla Juventus. Pronti i forconi

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    La Lazio: lo scudetto non va regalato alla Juventus – Pronti i forconi –

    Il calcio è sospeso per colpa del maledetto virus cinese e i protagonisti litigano su come concludere il campionato. Due le ipotesi che circolano tra gli addetti ai lavori: chiudere adesso assegnando lo scudetto alla prima in classifica, che guarda un po’ è la Juventus; riprendere a giocare la prossima estate e che vinca il migliore.

    Superfluo dire chi è favorevole alla prima ipotesi. Gli sportivi non lo accetteranno mai. E la Lazio, la più forte squadra di quest’anno, seconda in classifica a un punto dai bianconeri, è capofila di chi vuole la seconda soluzione.

    Vinca la Lazio, o vinca la Juve o, perché no, l’Atalanta, o l’Inter, o il Napoli, lo scudetto va assegnato sul campo, non regalato alla società più ricca, più influente, più prepotente.

    “Il nostro legittimo interesse a finire regolarmente il campionato – scrive Arturo Diaconale, portavoce del club biancoceleste – non nasce dalla pretesa di vincere lo scudetto a tavolino, ma solo dalla speranza di poterlo conquistare sul campo. Questo interesse ha la stessa legittimità di quello di chi vorrebbe annullare il campionato in corso per avere lo scudetto d’ufficio e potersi dedicare solo alla Champions”.

    Evidente il riferimento alla Juventus, ma Diaconale non risparmia neanche le squadre nei bassifondi della classifica, dato che la cancellazione della stagione eviterebbe loro una “rovinosa retrocessione”.

    Alla Lazio non può andare giù la seconda beffa della sua storia. Nel 1915 lo scudetto fu assegnato d’ufficio al Genoa, vincitore del girone nord, senza che fosse disputata la finale con la Lazio, vincitrice del girone centro-sud. Anche in quel caso, causato dalla guerra mondiale che rendeva impossibile giocare la finale, le soluzioni oneste potevano essere due: scudetto a entrambe le squadre o a nessuna delle due. La mafia del calcio, che c’era anche allora, decise di dare lo scudetto al Genoa.

    Arrendersi anche stavolta alla mafia del calcio, alla prepotenza dei più ricchi, non sarà possibile. I tifosi laziali stanno procurandosi migliaia di forconi e non c’è bisogno di spiegare su quali deretani prenderanno la mira.

    Arrigo d’Armiento

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