La Lazio ne fa 5 al Verona. Immobile record

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    La Lazio ne fa 5 al Verona. Immobile record –

    Che partita, ragazzi! La Lazio di oggi è quella di prima del Covid. Tutti a correre, sempre primi sul pallone, sempre pronti a venire incontro ai passaggi dei compagni. E se cinque gol vi sembrano pochi…

    Il risultato di 5-1 inflitto al Verona è anche un po’ esagerato, a voler essere giusti. Sarebbe bastato un quattro a zero, tenendo conto che il primo e l’ultimo rigore c’erano e non c’erano.

    Al 36’ Zaccagni ruba il pallone al distratto Luiz Felipe che lo insegue in area e, a giudizio dell’arbitro Volpi, lo sgambetta. Zaccagni è prontissimo a cadere come corpo morto cade e l’arbitro fischia il rigore che ha visto solo lui. Bisogna riconoscere che Volpi è stato bravissimo a vedere un fallo che nessun altro ha visto, ma che volete, lui ha una vista a raggi X come quella di Nembo Kid. Tira Amrabat che spiazza Strakosha e porta in vantaggio il Verona.

    Niente paura, la Lazio vista in campo al Bentegodi non mostra di arrendersi, anzi. Arriva il quinto minuto di recupero e Immobile porta la Lazio in parità. Un rigore anche questo, sacrosanto, che hanno visto tutti, meno l’arbitro, che aveva i raggi X spenti.

    Per fortuna, al Var l’arbitro Fabbri non dormiva e ha citofonato a Volpi invitandolo a vedere la ripresa televisiva. E si vede Ciro pressato da Gunter e Lazovic, con il braccino di questo che sposta il pallone. È rigore, senza dubbio. Immobile spara alla destra di Radunovic che intuisce, si butta ma arriva con un attimo di ritardo.

    Il secondo tempo vede la Lazio sempre più decisa a prendersi i tre punti. All’11’ arriva il gol di Milinkovic Savic: punizione deviata involontariamente da Pessina e portiere beffato.

    Lazio in vantaggio, ma i biancocelesti sentono odor di goleada. Borini spara contro Strakosha che si diverte a alzare la cannonata sopra la traversa. La Lazio non ha paura, fa paura.

    È la volta di Correa, che vince un rimpallo, vede un po’ di spazio per provarci, ci prova e il pallone urta su Gunter e costringe Radunovic a inchinarsi ancora per raccogliere il pallone in fondo alla rete.

    Sul 3-1 il Verona non c’è più, gioca per onor di firma, ma non crede che valga la pensa dannarsi. Inzaghi fa entrare Vavro al posto dello stanco Patric, e richiama Djavan Anderson per far divertire un po’ anche Lukaku. Poi attua la staffetta solita con Caicedo al posto di Correa. Strakosha si esibisce in un salvataggio su Salcedo.

    All’83’ arriva il 4-1 con un gran gol di Immobile che infila Radunovic: imprendibile.

    Basta così? Ma no, c’è ancora tempo per un altro gol. E ci pensa ancora Immobile al quarto minuto di recupero. Ciro scatta in area, Radunovic cerca di fermarlo, lui incespica, cade, rigore. Radunovic lo ha toccato? Ciro è caduto da solo? Boh! Per Volpi è rigore. Il tiro spetta a Ciro, ma Luis Alberto gli fa uno scherzetto, mettendosi davanti al pallone. Poi si gira, ride, e Immobile va in posizione di combattimento e spara sempre al solito posto, alla destra del portiere il quale, furbo, pensa bene di buttarsi dall’altra parte.

    Insomma, 5-1 e tripletta di Immobile che si guadagna il pallone e supera Chinaglia a quota 34 gol in un campionato, diventando il calciatore italiano che ha segnato più gol in una sola stagione di serie A. E raggiunge Lewandowski in vetta alla classifica per la Scarpa d’Oro.

    E mancano ancora due partite. Nel prossimo turno c’è il Brescia e, chissà, forse si fa in tempo a tornare al secondo posto, dopo aver riconquistato oggi il terzo. Comunque vada, un campionato eccezionale per la Lazio.

    Bruno Cossàr

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