La Lazio si sveglia, Ciro rigore e magie di Ribery e Luis Alberto

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    La Lazio si sveglia, Ciro rigore e magie di Ribery e Luis Alberto –

    La Lazio è tornata a vincere dopo la pausa regalata all’Atalanta. Contro la Fiorentina, ha giocato una partita accorta, ha cominciato con calma, al contrario di quanto aveva mostrato a Bergamo, ha corso poco, quel tanto che basta, e ha subìto al 25’ una magia di Ribery, che ha approfittato di un calo dell’attenzione, diciamo pure un colpo di sonno da parte di Patric e Parolo.

    Come già successo in passato, cominciare la partita in svantaggio ha aiutato i biancocelesti a reagire con intelligenza, senza strafare. E il risultato si è visto. Del resto, dopo la magia di Ribery, i viola non hanno regalato grandi emozioni ai sostenitori a casa.

    Il primo tempo finisce così con i 22 in campo a ballare la quadriglia, avanti e indré senza impensierire l’avversario.

    Il secondo tempo comincia con la sostituzione di Bastos, ammonito, con Radu (che più tardi sarà anche lui oggetto di un cartellino giallo, mostratogli dall’arbitro Fabbri, in vena di estrarne tanti, per la precisione cinque a calciatori laziali, due a calciatori viola, e due rossi: a Inzaghi per proteste e a Vlahovic per una gomitata sul viso a Patric, a palla lontana).

    La Lazio, in svantaggio, attacca di più e la Fiorentina replica, ma prevale l’imprecisione degli attaccanti dei due schieramenti, che non riescono a impensierire i portieri.

    Bisogna arrivare al 22’ della ripresa per avere la svolta della partita. Caicedo viene atterrato in area dal portiere Dragowski e Fabbri fischia il rigore. Ciro Immobile spara e punisce il portiere lanciatosi prontamente dall’altra parte.

    Sul pareggio, la psicologia del gioco del calcio aiuta chi segna per ultimo e la Lazio non smentisce la regola. I biancocelesti attaccano più di prima, e si ricordano finalmente come si fa, mentre i viola perdono il coraggio e la lucidità per resistere.

    Si arriva così all’82’ quando Luis Alberto trova l’occasione di ricordare a tutti come si gioca a pallone. Il genio laziale porta la palla verso l’area avversaria, tira, approfitta di un rimpallo, e da fuori area infila la porta di Dragowski che non può fare altro che voltarsi a vedere il pallone rotolare alle sue spalle.

    E così la Lazio porta a casa i tre punti e si mantiene a distanza dalla Juventus, reduce da una goleada contro il povero Lecce.

    La Lazio è tornata e ha la ferma intenzione di rimanere in corsa per lo scudetto. Le prossime avversarie non si chiamano tutte Atalanta.

    Bruno Cossàr

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