La Lazio travolge 4-2 un Lecce mai domo

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    La Lazio travolge 4-2 un Lecce mai domo – Doppietta di Correa, gol di Milinkovic Savic e rigore di Immobile –

    Primo tempo con la Lazio che preme, segna, spreca e poi si fa segnare su una ripartenza del Lecce.

    I padroni casa partono subito bene, aggrediscono, corrono. Ce la faranno a reggere questo ritmo fino al novantesimo? Vedremo.

    Il gol della Lazio arriva al 30’. Il solito grande Luis Alberto s’accorge che Correa è in posizione favorevole nell’area leccese e gli passa un pallone d’argento che Joaquin trasforma subito in oro. Vantaggio meritato, una medaglia al merito a Luis Alberto e a Correa.

    Il Lecce reagisce, non s’arrende mai e mette paura soprattutto con Babacar e Lapadula. La Lazio risponde con Immobile e con Lazzari, ma il Lecce non si spaventa e riprende a correre verso Strakosha per riconquistare il pareggio.

    Dopo dieci minuti, al 40’, Luiz Felipe per liberarsi di Babacar mette in angolo un pallone che si dimostrerà decisivo per il pari di Lapadula. L’ex milanista gira in rete, dove Strakosha non può arrivare, il pallone lanciato da Calderoni e deviato dalla testa di Rossettini.

    Il pareggio è meritato, il primo tempo finisce così, vedremo che cosa potrà inventarsi Inzaghi per domare gli avversari.

    Secondo tempo con squadre un po’ più lunghe, la fatica del primo tempo si fa sentire. Squadre lunghe, ma ancora tanta voglia di vincere, né Inzaghi e né Liverano giocano per il pareggio.

    È la Lazio che si fa più pericolosa con Luis Alberto a cui replica Lapadula. Inzaghi manda in panchina Luis Leiva, ammonito, sostituendolo con Cataldi.

    Strakosha fa un miracolo su Babacar, Milinkovic Savic sfiora di testa il palo di Gabriel, squadre aggressive ma senza risultati fino al 62’ quando, su cross di Acerbi, Milinkovic Savic riesce a infilare il pallone alle spalle di Gabriel. Difesa leccese poco attenta, ma la partita non è finita.

    Passano cinque minuti e uno scontro in area tra Milinkovic Savic e Mancosu fa decidere un rigore per il Lecce, che solo l’arbitro Manganiello vede. In realtà, è Mancosu che va sul laziale da dietro e poi casca come una pera cotta.

    Il pallone, però, ha un’etica superiore a quella degli arbitri. Babacar, uno che non sbaglia mai, stavolta spara addosso a Strakosha, che ha intuito la traiettoria e respinge. Lapadula ribatte in rete, ma il gol è annullato per “invasione” dell’ex milanista, entrato con un piede in area un attimo prima della respinta o del tiro di Babacar.

    Esce Patric, che ha dato tutto, sostituito da Bastos, esce Babacar, che ha dato pure di più, sostituito da Lamantia.

    Rigore sbagliato e rigore agli avversari. E stavolta tocca a Immobile, che non sbaglia mai. È il 76’ e Lazzari in area avversaria lotta con Tachtsidis che tocca il pallone con la mano. È il 3-1 per la Lazio.

    Ma la partita non è finita, la Lazio non è ancora sazia. Pochi minuti, e Correa su assist di Immobile trafigge ancora Gabriel. Al 4-1 la partita non finisce, negli ultimi minuti gli uomini di Liverani fanno onore al calcio ripartendo all’attacco.

    All’85’ su cross di Petriccione è La Mantia a beffare Strakosha con un colpo di testa.

    Esce Correa, autore di una doppietta, e entra Berisha, che Inzaghi vuole confortare per il guaio causato contro il Celtic.

    Leccesi scatenati in attacco alla ricerca del terzo gol ma, come si sa, le partite durano novanta minuti e i pochi che rimangono al fischio finale non bastano per arrivare di nuovo a rete, figuriamoci al pareggio.

    Un 4-2 che porta la Lazio, coi tre punti guadagnati, a un temporaneo terzo posto in coabitazione col Cagliari, in attesa del risultato della Roma. Lazio imbattuta da sette giornate, e quarta vittoria consecutiva. Avanti così… e poi vedremo.

    Bruno Cossàr

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