La Roma frena la corsa della Lazio: 1-1

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    La Roma frena la corsa della Lazio: 1-1 –

    È finito in parità il derby dei portieri. All’errore di Strakosha, uscito fuori tempo su Dzeko, ha risposto Lopez regalando a Acerbi il gol del pareggio.

    Questa, in estrema sintesi, la partita che mostra la frenata della Lazio dopo undici vittorie consecutive.

    Roma più aggressiva, con Dzeko in giornata buona, e Lazio un po’ stanca in elementi chiave, come Luis Alberto e Ciro Immobile. Ma è difficile giudicare se il gioco è dipeso più dall’aggressività della Roma o dalla stanchezza della Lazio.

    Senza le papere di Strakosha e Lopez il risultato finale sarebbe stato di zero a zero, non c’è dubbio. Vediamoli, dunque, questi errori.

    Al 26’ lancio di Cristante per Dzeko che sfrutta l’uscita alta ma fuori tempo di Strakosha, colpendo il pallone con la schiena e, con l’aiuto del palo, trafigge il portiere.

    Strakosha non è in gran giornata, ma nel secondo tempo si sveglia e salva un paio di volte la sua porta.

    Passano appena otto minuti e, al 34’, Acerbi pareggia i conti calciando con prontezza il pallone sfuggito due volte a Lopez, che prima lo lancia in alto forse per evitare il calcio d’angolo e poi lo lascia cadere tra i piedi suoi e quelli di Acerbi, più svelto di lui.

    Al 50’ il rigore prima dato e poi annullato da Calvarese. Scontro in area laziale tra Kluivert e Patric, che ha sostituito l’ammonito Luiz Felipe. Calvarese fischia il rigore, ma il Var dà ragione al laziale: il fallo è di Kluivert, non di Patric.

    La partita va avanti allo stesso ritmo, con la Roma che attacca e la Lazio che con fatica contrattacca, perdendo troppo spesso il pallone.

    Luis Alberto, ammonito e poi sostituito al 71’ da Parolo, esce deluso e un po’ arrabbiato, non si capisce se deluso e arrabbiato con Inzaghi che l’ha sostituito o con sé stesso per aver poco influito sul gioco biancoceleste.

    Ma va bene così. Dai derby – questo era il 152esimo tra Roma e Lazio – è inutile aspettarsi il bel gioco, prevalgono sempre l’agonismo, anche eccessivo, e la paura di perdere.

    Le due squadre, che sognavano l’una di superare l’Inter e piazzarsi al secondo posto, l’altra di conservare tutto il vantaggio sulla concorrente Atalanta e avvicinarsi ai cugini rivali, possono accontentarsi di aver salvato, col pareggio, le posizioni in classifica.

    Bruno Cossàr

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