Lazio, che fatica per domare l’Udinese!

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    Lazio, che fatica per domare l’Udinese! –

    Vincere a Udine non è facile per nessuno, la Lazio di Inzaghi c’è riuscita anche se con grande fatica. Ai biancocelesti, oggi in divisa verde, è bastato un gol, uno splendido gol di Marusic al 37’ quando riceve un passaggio approfittando del velo di Luis Alberto e riesce con un tocco improvviso a bucare la porta di Musso.

    Fino a quel magico momento, la partita era dominata dalla squadra romana, più volte vicina al gol, con Luis Alberto, Immobile, Milinkovic Savic e Muriqi. Non che i friulani non provassero a farsi vedere dalle parti di Reina, ma la difesa laziale oggi è stata impenetrabile, con Patric preciso e decisivo in diversi interventi e con i soliti Acerbi e Radu di cui non c’è bisogno di ricordare le grandi qualità.

    Dopo il gol, stessa musica. Tre minuti dopo Marusic, è Immobile che ci prova dal limite con un potente tiro, ahimé centrale. E tutto il primo tempo vede solo la Lazio in campo, con i locali impegnati a difendersi, per la verità con successo.

    Il secondo tempo la musica cambia. È l’Udinese a attaccare, più volte pericolosa. Ma i romani mantengono le posizioni, difendono con accortezza.

    Al 49’ l’occasione d’oro dell’Udinese. De Paul scambia con Pereyra e spara con violenza colpendo in pieno il palo, che però regge il colpo, non viene abbattuto come forse Reina temeva.

    L’Udinese continua l’assalto all’arma bianca verso il portiere laziale, ben protetto dai compagni. I verdi romani tremano un po’ per i continui contropiede friulani e rispondono restituendo le minacce.

    Al 62’ si rivede in campo Okaka, che sostituisce Llorente e accompagna Nestorovski nel commando anti-Reina.

    Al 66’ Inzaghi fa entrare Escalante al posto di Leiva e Akpa Akpro al posto di Muriqi. In attacco la Lazio combatte con un solo uomo, anche se quell’uomo ne vale almeno due: Ciro Immobile. Le forze fresche servono per fronteggiare meglio gli aggressori di casa, ma la partita non cambia volto.

    Due minuti dopo occasione d’oro per Ciro, che supera Becao e tira su Musso che respinge sul centravanti laziale che spara ancora colpendo il palo.

    Ancora pochi minuti e Musso per poco non rischia una capocciata sul palo per respingere un corner che Luis Alberto ha tirato direttamente in porta, colpendo il solito palo. Ah, ‘sti pali!

    Al 74’ Inzaghi manda a riposare in panchina Immobile per far divertire un po’ col pallone anche Correa, e fa lo stesso regalo a Luis Alberto sostituendolo con Andreas Pereira. La partita però non cambia volto.

    All’82’ la stupidaggine che mancava: Patric calcia in tribuna il pallone appena uscito a lato e si becca il giallo per aver ritardato la ripresa del gioco. Peccato, oggi Patric non aveva commesso errori, anzi s’era distinto per precisione e puntualità.

    L’errore, come spesso gli capita, lo commette poco dopo il solito Musacchio, che Inzaghi ha fatto entrare per sostituire Patric, secondo la regola di Simone: calciatore ammonito, calciatore sostituito. Appena sessanta secondi dopo essere entrato in campo, Musacchio atterra al limite dell’area Forestieri. E per fortuna che l’arbitro Maresca ci vede bene e si limita a fischiare la punizione e a mostrare il giallo a Musacchio. Un record.

    Grande occasione per l’Udinese all’89’ con De Paul, il trascinatore della squadra, il quale usa la rabona per mettere il pallone sulla testa di Okaka, che lo colpisce con forza spedendolo pochi centimetri sopra la traversa.

    I cross in area laziale si sprecano, senza risultato. Nel recupero, anche Andreas Pereira pretende un cartellino giallo pure lui, non si sente inferiore a Patric. E se lo guadagna per lo stesso motivo: dà un calcio al pallone a gioco fermo per ritardare la ripresa.

    Sospiro di sollievo di Inzaghi quando Maresca al minuto 94.30 fischia tre volte. E sono tre i punti che la Lazio si porta a casa per rimanere sempre lì, nella zona che fa sperare di conquistare un posto nella Champions League.

    Bruno Cossàr

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