Lazio, quanta fatica per battere la Fiorentina

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    Lazio, quanta fatica per battere la Fiorentina –

    Sì, quanta fatica per battere una Fiorentina nettamente inferiore sul piano tecnico, superiore soltanto nella capacità di menare, di fare fallo e nascondere il piede.

    Alla fine, però, si vede come si fa a vincere le partite. Vince chi segna, e la Lazio ha Immobile e gente come Milinkovic Savic, Lucas Leiva, Lulic, Correa che sa come si gioca, come si passa il pallone, come si bloccano le offensive avversarie.

    E tutto questo con una difesa che ha la solita falla a destra, con Wallace che anche oggi ha messo in ansia Radu e Acerbi, spaventando a morte il povero Strakosha, che ha dovuto ingoiare la gomma americana per evitare di distrarsi e salvare la rete dai troppi errori di qualche compagno e dalle incursioni di Chiesa e Simeone, per fortuna sempre innocue.

    La partita è cominciata col solito appuntamento di Parolo con la fucilata contro la porta avversaria. Il tiro va fuori ma mette paura, ormai lo sanno tutti che Parolo ha l’abitudine di provarci sempre e di riuscirci ogni tre o quattro tiri. Facessero tutti come lui, la Lazio di gol ne farebbe a camionate.

    Squadre molto aggressive, ma gli episodi decisivi non sono molti.

    Cominciamo dal gol. Su angolo, Radu prolunga su Immobile che fa secco Lafont. È  il 36’ e la partita potrebbe finire qui. E finisce così, con un solo gol di vantaggio per i padroni di casa.

    Gli scambi di cortesie tra i calciatori non si contano. Per Orsato, che oggi non ha troppo convinto, sono solo cortesie. Ma al 28’ del primo tempo il portiere Lafont esce dall’area per respingere un pallone pericoloso e travolge senza badarci il povero Lucas Leiva che era a pochi centimetri dal pallone. Leiva finisce a terra sanguinante dal labbro e dal naso. Più che un fallo da giallo o da rosso è sembrato un tentativo di omicidio stradale, per fortuna non riuscito, ma per Orsato si è trattato di un normale fallo da gioco.

    Episodio controverso anche quello del 15’ del secondo tempo, quando Acerbi, intervenendo per risolvere un pericolo causato da un ritardo di Luiz Felipe, che ha sostituito Wallace dopo una serie di errori, impedisce a Chiesa di tirare in porta. Per qualcuno con la maglia viola è rigore, ma Orsato ha visto bene.

    La Fiorentina non s’arrende, attacca attacca, ma con scarsi risultati. E la Lazio, con Correa – che ha sostituito Caicedo, bravo oggi a prendere un giallo che poteva evitare – mette in crisi Victor Hugo che mette il piedino e lo fa cadere, ma per Orsato è l’occasione di esibire il giallo al portoghese per simulazione, una simulazione che ha visto solo lui. Correa ci riprova dieci minuti dopo e Victor Hugo fa come prima, lo stende in modo tanto evidente che a Orsato non rimane che mostrare il giallo anche a lui.

    Adesso la Lazio sale, momentaneamente per carità, al secondo posto col Napoli, che alle 18 affronta il Sassuolo. Piccola o grande soddisfazione far parte della seconda parte della classifica, tanto nella prima parte c’è posto solo per la Juventus. Ma oggi abbiamo visto, e lo hanno visto pure gli altri, che la Lazio c’è e non ha nessuna intenzione di rinunciare a lottare per i primi posti.

    Bruno Cossàr

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