Le rubriche di RomaDailyNews - OPS - Opinioni politicamente scorrette - di Arrigo d'Armiento

L’Italia ha un governo. Speriamo che duri

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    L’Italia ha un governo. Speriamo che duri. Che duri più della pazienza degli italiani –

    Accordo fatto tra Salvini e Di Maio, Conte ha tolto la riserva con la quale aveva accettato l’incarico e domani, venerdì, ci sarà il giuramento al Quirinale. Cottarelli, arrivato sul colle poco prima di Conte, ha restituito il mandato a Mattarella e si è dichiarato contento che finalmente il Paese avrà un governo politico, sempre meglio, secondo lui, di qualsiasi governo tecnico. Una dichiarazione che gli fa onore, magari l’avesse fatta a suo tempo Monti.

    Il nodo da sciogliere era quello di Paolo Savona che, chissà perché, Mattarella non voleva all’economia e il duo Di Maio-Salvini non si sognavano di togliere dalla lista dei ministri. Savona non piaceva a Bruxelles, non piaceva a Berlino, non piaceva a Francoforte e non era amato nemmeno a Roma, in via Nazionale.

    Dopo quella che è apparsa a tutti una crisi istituzionale – il Capo dello Stato non può escludere un nome con motivazioni politiche ma solo con evidenti motivi obiettivi – la soluzione suona un po’ uno sberleffo per Mattarella, che non voleva Savona perché temeva che litigasse con l’Europa, e i dioscuri legrillisti lo hanno sostituito con Tria affidandogli però proprio l’incarico di ministro per gli affari europei. Mah!

    Il presidente del consiglio dei ministri, Antonio Conte, ha elencato, dicastero per dicastero, tutti i membri della sua squadra: Luigi Di Maio sarà il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e vicepremier, Matteo Salvini sarà al Viminale e avrà anche lui il ruolo di vicepremier. Il grillino Fraccaro invece andrà ai Rapporti con il Parlamento. La pentastellata Lezzi invece avrà il ministero per il Sud.

    Il professor Paolo Savona andrà agli Affari Europei, mentre all’Economia ci sarà Giovanni Tria. Alla Giustizia il grillino Bonafede, all’altro grillino Toninelli invece andrà il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

    Bonisoli (Lega) andrà ai Beni Culturali. La grillina Giulia Grillo prenderà il timone del Ministero della Salute. L’avvocata Giulia Bongiorno in quota Lega avrà il dicastero della Pubblica Amministrazione. Affari Regionali a Stefani, l’Agricoltura a Gian Marco Centinaio.

    Alla Farnesina arriverà Moavero Milanesi, mentre alla Famiglia ci sarà Fontana. Il posto di Valeria Fedeli all’Istruzione sarà preso da Marco Bussetti. Sergio Costa avrà invece l’Ambiente. Infine il Ministero della Difesa andrà ad Elisabetta Trenta. Infine il leghista Giorgetti sarà sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

    Insomma, il governo è fatto, mancano soltanto il giuramento e il voto di fiducia di camera e senato, che non dovrebbe mostrare sorprese, dopo che la Meloni ha assicurato il sostegno di Fratelli d’Italia, per il dovere istituzionale di permettere all’Italia di avere un governo. All’opposizione Forza Italia, Pd e LeU.

    La pazienza degli italiani, tra mugugni, insofferenze e insulti ai protagonisti, è stata finora infinita. Speriamo tutti che il governo riesca nel miracolo di durare prima che la pazienza degli italiani si esaurisca.

    Arrigo d’Armiento

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