Roma finalmente Schick, 3-1 al Sassuolo

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Decisamente un buon 26 dicembre per la Roma. Tre punti, tutt’altro che scontati, contro il Sassuolo. Due recuperati sul Milan fermato a Frosinone. Quattro di distanza dal quarto posto occupato dalla Lazio, corsara a Bologna. E in più, finalmente, la prima buona prestazione di Patrik Schick con la maglia giallorossa.

Il talento ceco ha procurato il rigore del vantaggio, ha siglato il raddoppio ma soprattutto è stato sempre in partita. Spesso nel vivo della fase offensiva. Il tutto condito con ottime giocate, come il tacco con il quale ha liberato un suo compagno al tiro. A Trigoria sperano che questa prestazione sblocchi finalmente il talento, prelevato a suon di milioni nell’estate del 2017 dalla Sampdoria.

E pensare che solo qualche minuto prima della sua marcatura aveva sfiorato un incredibile (e sfortunato) autogol. Con il pallone che ha prima colpito la traversa interna per poi atterrare in prossimità della linea. Non è stato gol per una manciata, forse meno, di millimetri. Se fosse entrato quel pallone sicuramente il ragazzo ne avrebbe risentito psicologicamente e probabilmente la sua esperienza a Roma si sarebbe conclusa lì. Un episodio che potrebbe aver cambiato la storia tra Schick e la Roma. Almeno questo è ciò che si spera.

Ma Roma-Sassuolo sarà ricordata anche per il primo gol in serie A di Nicolò Zaniolo. Un gol da calciatore di livello assoluto. Un gol di corsa, velocità, resistenza e tecnica. Tecnica assoluta. Dopo aver corso per una quarantina metri, ha messo in terra difensore e portiere per poi mettere dolcemente il pallone in rete con un delizioso ‘scavino’. Impossibile non fare paragoni, pur sapendo che sono quantomeno prematuri.

Insomma, motivi per sorridere in questo Santo Stefano del 2018 non mancano. Ma attenzione a pensare che il momento buio sia alle spalle. Non è, e non può essere, assolutamente così. Attualmente la classifica vede i giallorossi al settimo posto e quindi non qualificata alla prossima Champions League. Dovesse finire così sarebbe un tragedia, sportiva, ma sempre tragedia…

Andrea Felici

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