Roma: Un mercato intelligentemente dispendioso

Se è tutt'altro semplice migliorare la Roma nelle alternative, figuriamoci nei titolari

Più informazioni su

L’obiettivo è di quelli che non fanno dormire di notte: rafforzare la Roma e prepararla per puntare a vincere. L’attuale rosa giallorossa è stata in grado di sfiorare la Finalissima di Champions e di arrivare terza nonostante due mesi di black out. In più è la seconda miglior difesa della serie A con appena 28 reti subite, a quattro lunghezze dalla prima. Numeri che fanno riflettere e che evidenziano la bontà del gruppo che ha appena terminato la stagione.

E’ evidente che migliorare una squadra è tanto più difficile tanto più alta è la qualità di quella passata. In teoria non ci dovrebbero essere grandi dubbi su dove andare ad agire: su qualche alternativa e su due/tre titolari. Ma il grande problema di Monchi è trovare calciatori più forti dei partenti senza spendere una fortuna.

Le ‘riserve’

Partiamo da quelle che una volta venivano definite riserve. In difesa servono almeno un paio di elementi: un sostituto di Kolarov (buono magari anche per l’out di destra) e un centrale per completare il quartetto composto da Manolas, Fazio e Juan Jesus. E proprio ad essere pignoli se arrivasse anche il sostituto di quest’ultimo non sarebbe male.

A centrocampo Gonalons e Gerson hanno rappresentato i punti deboli del settore che una volta veniva definito ‘strategico’. Il posto del centrale francese potrebbe essere preso da De Rossi, che l’anno prossimo non è sicuro di far parte degli 11 titolari. Mentre per l'(ex ?) ‘enfant prodige’ di Sabatini si prospetta un futuro lontano da Trigoria, forse in prestito.

In attacco il discorso delle alternative in partenza è quanto mai complicato. Schick sarà un titolare o una riserva? E verrà utilizzato da centrale o da esterno? Ipotizzando che il ceco l’anno prossimo partirà come alternativa di Dzeko e che Under giustamente non si tocca, per esclusione col cerino in mano potrebbe restare Defrel. Ad onor del vero va ricordato che la scorsa stagione il francese è stato perseguitato da problemi fisici che non gli hanno mai consentito di poter trovare quella continuità indispensabile per adattarsi al grande salto dal Sassuolo alla Roma.

I titolari

Se è tutt’altro che semplice migliorare la Roma nelle alternative, figuriamoci nei titolari. Anche in questo caso analizziamo reparto per reparto.

Difesa. A destra il titolare è Kardorp ma dopo un anno di inattività qualche dubbio sull’immediata titolarità dell’esterno olandese è più che legittima. Dall’altra parte Kolarov non si tocca, anche se le primavere iniziano a non essere più pochissime. Al centro la coppia Manolas Fazio sembra dare sufficienti garanzie.

Centrocampo. E’ questo il reparto che necessita di un restyling più corposo. Ha assoluta necessità di vedere alzato il livello qualitativo. De Rossi potrebbe lasciare la titolarità del centrale ad un nuovo acquisto e diventare una preziosissima alternativa. Per quello che riguarda gli interni, Nainggolan appare imprescindibile per il reparto. Molto meno, purtroppo, Strootman. L’olandese, dopo i quasi tre anni di inattività, non sembra più in grado di tornare quel grandissimo calciatore che nel 2013 tutti noi abbiamo ammirato.

Attacco. Dzeko centrale è l’imprescindibile premessa della Roma 2018/2019. Per il resto Schick non sembra adatto al ruolo di esterno e probabilmente sarà l’alternativa proprio dell’attaccante bosniaco. E quindi il sacrificato, ammesso che sia uno solo, potrebbe essere uno tra El Shaarawy e Perotti. Calciatori importanti ma entrambi dal rendimento un po’ troppo discontinuo. Almeno per le ambizioni della Roma

Le conclusioni

Tre o quattro alternative partiranno e almeno un paio di nuovi titolari varcheranno il cancello di Trigoria. Teoricamente, grazie al cammino in Champions, i giallorossi quest’anno potrebbero non dover vendere nessun ‘big’. E per ‘big’ naturalmente si intendono i titolari della scorsa stagione. La sensazione, però, è che qualcuno di questi partirà. Magari per problemi fisici. O per andare a guadagnare di più altrove…

Andrea Felici

 

 

Più informazioni su