Scolari a distanza di rime buccali, pronti a difendersi con le molotov
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Scolari a distanza di rime buccali, pronti a difendersi con le molotov –
Secondo le linee guida diffuse dal governo, i ragazzini e i ragazzetti che vanno, poveri loro, a scuola, dovranno rispettare la distanza tra loro di un metro misurata non più da banco a banco ma dalle rime buccali.
Se ho capito bene che cosa diavolo significa “rime buccali” il metro di distanza deve essere calcolato da bocca a bocca.
Visto e misurato che dalla bocca alla spalla o alla estremità del banco c’è una distanza di quasi venti centimetri o forse mezzo metro, ne consegue che i banchi da un posto possono essere messi uno attaccato all’altro.
Il problema è la bocca: se il ragazzino vuole girare ogni tanto la testa, come la natura suggerisce, bisogna rifare i conti e regalargli una decina di centimetri a destra e una decina a sinistra.
A meno che, ma gli esperti non lo dicono, non sia espressamente vietato ai bambini di guardare a destra e a sinistra se non girando i soli occhi.
Per ottenere ciò, l’unico modo possibile è bloccare le teste dei bambini inserendole in supporti simili a quelli della gogna.
Poi si stupiscono se i ragazzini crescendo si armano di bottiglie molotov per assaltare la Bastiglia.
Arrigo d’Armiento